Mauro Icardi a breve potrebbe ricevere la comunicazione della società sulle intenzioni di non proseguire insieme la strada. E' un fatto che sembra essere stato metabolizzato, accettato e persino sperato da un alto numero di tifosi dell'Inter. Resto tuttavia perplesso sulle ragioni e sulle differenze percettive tra Icardi, Perisic e Nainggolan. Ognuno di loro ha compiuto errori e avuto un rendimento ben al di sotto dello standard, eppure il rumore continuo ed esasperante, generato dal braccio di ferro tra la società e Icardi, ha definito l'argentino nel ruolo di villain. Il cattivo, il reprobo senza appello, giubilato dalla folla che poco tempo prima esultava per i suoi gol.
Giudicando l'operato dell'ex capitano, su 219 presenze ha realizzato 124 reti nel peggior periodo storico del club. Si è sempre presentato puntualmente agli allenamenti, ha ricevuto la prima multa questa stagione per essersi presentato in ritardo dopo la sosta invernale. Ha tenuto la fascia di capitano e delegato le parole a qualche post partita in cui esprimeva concetti normali. Il libro, uscito qualche anno fa, con un passaggio infelice che gli ha provocato un risentimento senza ritorno da parte della curva, non ha fatto calare il suo rendimento, anzi è sempre andato in doppia cifra. Le critiche dei suoi stessi tifosi sono arrivate per il rilievo tecnico di non essere un giocatore mobile che collabora con la squadra. Da marzo la rimozione della fascia per motivazioni inesplicabili, apparentemente legate alle dichiarazioni della moglie, ha generato un fenomeno di autentica percezione distorta delle cose.
Ivan Perisic da quando è all’Inter mostra un calcio altalenante, fatto di acuti formidabili e pause interminabili. L’apatia di Perisic arriva puntualmente ogni anno e porta con sé il destino di una squadra che, in questi anni, è dipesa tanto da lui. A gennaio ha chiesto, come l’anno prima e quello prima ancora, di essere ceduto. Lo ha fatto platealmente, annunciandolo a Marotta e una settimana dopo era titolare in campo, nell’indifferenza di un pubblico snervato più dal trend della squadra che dai mal di pancia dei singoli. Nainggolan è arrivato da romanista ed è rimasto tale. Ha avuto un infortunio dopo l’altro, ricevuto una multa per ritardo agli allenamenti, si è fatto vedere in discoteca con Corona, è girato il suo messaggio vocale, in cui auspicava di creare un casino per tornare nella capitale, magari chiedendo aiuto a Totti e, cosa più importante, ha giocato al massimo due partite al suo livello. Non c’è stata mai una protesta, un coro, uno striscione e nemmeno una reazione del pubblico. Nonostante questi due giocatori non avessero alcuna voglia di restare in nerazzurro è calata l’indifferenza, persino legittima dei tifosi ma è stato usato il martello solo verso Icardi. Non ho dubbi che l’argentino abbia fatto ogni genere di errore in questi mesi ma è nel complesso che andrebbe giudicata una persona/giocatore.