Sabato 5 giugno 1999. Madonna di Campiglio, Hotel Touring. I risultati che hanno cambiato e distrutto la vita di Marco Pantani arrivano alle 10:10. I medici dell’Uci resero pubblici i valori di concentrazione di globuli rossi del test-antidoping: 52% il livello di ematocrito nel sangue quando il limite consentito è 50. Oltre il margine di tolleranza, fissato all’1%. Poco prima della 13 Pantani esce dall'hotel e abbandona il Giro d'Italia che ormai aveva in pugno. Il Pirata è incredulo, anzi, arrabbiato: con un pugno rompe il vetro di una finestra dell’albergo. Con la mano fasciata, circondato dai giornalisti, i carabinieri lo scortano lontano dal circo del Giro. "Credo che c’è qualcosa di strano" dice ai cronisti. Pantani fu sospeso per soli 15 giorni, ma in quel momento comincia la sua discesa all'inferno, da dove non riuscirà più a risalire. Il Pirata si rifugiò nella droga e si ritirò dal ciclismo nel 2003. Il suo corpo senza vita venne ritrovato in un residence di Rimini, la sera del 14 febbraio 2004, per le conseguenze di un’overdose di cocaina e psicofarmaci. Una versione ufficiale che non ha mai convinto parenti, tifosi e amici e sulla quale ci sono ancora parecchi dubbi.