Golden State annulla il primo match point e resta in partita. Gli Warriors si impongono 106-105 in Gara-5 alla Scotiabank Arena al termine di una sfida decisa solo negli ultimi secondi e accorciano sul 2-3 nella serie. Alla sirena finale sono 31 i punti di Curry e 26 quelli di Thompson, mentre Durant, al rientro forzato dall'infortunio, si fa male al tendine d'Achille. Per i Raptors, inutile la doppia doppia da 26 punti e 12 rimbalzi di Leonard.
TORONTO RAPTORS-GOLDEN STATE WARRIORS 105-106 (serie 3-2)
Negli ultimi tempi sono state tante le edizioni dei playoff Nba da ricordare, ma quest'anno si sta davvero esagerando. Così come è stato nei turni precedenti, anche alle Nba Finals non mancano emozioni, spettacolo e colpi di scena. Proprio come in Gara-5, una lunga battaglia durata 48 minuti e conclusasi con una vittoria in volata dei Golden State Warriors, più forti della sfortuna e con un cuore infinito. Alla Scotiabank Arena di Toronto, gremita in ogni ordine di posto per celebrare quello che sarebbe il primo Larry O'Brien Trophy della storia in terra canadese, finisce 106-105 per i campioni Nba in carica, che si impongono negli ultimi secondi in un finale al cardiopalma. Per provare a evitare una sconfitta, che chiuderebbe serie e stagione, i Golden State Warriors si aggrappano al totem Kevin Durant, al rientro (forzato) da un infortunio al polpaccio accusato contro Houston. KD35, però, conscio dell'importanza della posta in palio, decide di rischiare e l'azzardo gli costa caro. L'ex Oklahoma City Thunder inizia alla grande, realizzando 11 punti nel solo primo quarto, che mandano in visibilio i 'Guerrieri della Baia' e ammutoliscono quelli di Toronto. La sua partita, però, dura solo 12 minuti: dopo un tentativo di incrocio in palleggio sotto le gambe di fronte a Serge Ibaka, appoggia il piede a terra ma è costretto a mollare subito la presa sul pallone e a zoppicare verso la linea laterale. A saltare, questa volta, è il tendine d'Achille, un guaio serio, che scrive la parola fine sulla serie e, forse, sull'avventura di KD agli Warriors. Significative, in questo senso, le parole di Bob Myers, presidente delle basketball operation dei bi-campioni in carica, quasi in lacrime al termine del match: "Non credo che ci sia nessuno da dover incolpare per quanto successo, ma capisco questo mondo e se c’è qualcuno a cui dare la colpa quello sono io perché sono il responsabile della parte cestistica della squadra". L'infortunio di Durant scuote gli Warriors e responsabilizza ulteriormente gli Splash Brothers, che si caricano sulle spalle l'intero peso dell’attacco di coach Steve Kerr: Curry segna 23 punti nel solo primo tempo, tira il fiato nella ripresa, ma piazza la zampata decisiva nel finale, con una tripla a 80 secondi dalla sirena. Sono 31 i punti per lui al termine del match, a cui si aggiungono i 26 di Klay Thompson, chirurgico con i suoi canestri dall'arco, in una serata in cui gli Warriors tirano con il 47%.
Thompson è, però, fondamentale nel rispondere al tentativo di fuga dei Raptors, trascinati dal parziale da 10-0 di Kawhi Leonard, che aveva ridato il primo vantaggio interno a Toronto a cinque minuti dalla sirena finale, dopo tre quarti di astinenza. A mancare, però, è l'ultimo spunto: con 15 secondi rimasti sul cronometro del quarto quarto, i Raptors hanno tra le mani il pallone che può valere l'anello. La costruzione è perfetta per Kyle Lowry, la cui tripla finisce però contro il tabellone anche grazie alla stoppata del solito, immarcescibile Draymond Green, autore di una prova da 10 punti, 8 rimbalzi e 8 assist. Per Toronto il rammarico è enorme. Nonostante la doppia doppia da 26 punti e 12 rimbalzi di Kawhi Leonard e i sei uomini in doppia cifra, infatti, l'appuntamento con la storia è rimandato. Oltre all'ex San Antonio Spurs, coach Nick Nurse può fare affidamento su di un determinante Marc Gasol da 17 punti e otto rimbalzi, a cui si aggiungono i 18 con sei assist di Lowry e i 12 di un impreciso Pascal Siakam da 6/15 al tiro. Ciò che più è mancato, però, sono state le realizzazioni dalla lunga distanza, con Toronto che tira con il 25% dall'arco e Fred VanVleet che non riesce a incidere come al solito in uscita dalla panchina. Ora, si torna alla Oracle Arena, dove gli Warriors proveranno a riportare tutto in parità con la consapevolezza che, anche senza Kevin Durant, questa serie è tutt'altro che chiusa. La storia delle Finals insegna che il record delle squadre avanti 3-1 è di 33 vittorie e una sola sconfitta (che Golden State, purtroppo, ricorda molto bene) ma, come detto anche prima, mai come quest'anno tutto sembra davvero possibile.