Si è mosso Fabio Paratici e questo, in genere, significa che siamo a qualche metro dal traguardo. La Juve e Sarri sono una storia che è diventata troppo lunga per i gusti del club bianconero e che, a un mese dall'addio/esonero di Max Allegri, va risolta al più presto. Per questo il ds è volato a Londra. Missione chiara: trovare la quadra con il Chelsea e chiudere la questione senza ulteriori rinvii. Il nodo è lo stesso di una decina di giorni fa, vale a dire l'indennizzo che Roman Abramovich pretende per liberare il suo allenatore. Si tratta di sei milioni, che rappresentano un problema quasi da nulla per la Juve ma che proprio la Juve vorrebbe versare ai Blues inserendo un giocatore nella trattativa. Il nome, anche in questo caso, è noto: Emerson Palmieri.
A Torino, quindi, le idee sono chiarissime, anche se il presidente dell'Empoli Corsi, grande amico di Sarri, ha dato un colpo al cerchio e uno alla botte parlando prima di malumore del tecnico e poi di fiducia della Juve. Il che può essere banalmente tradotto in questo modo: di fronte alla più grande occasione della sua vita, Sarri ha paura di cadere proprio a qualche metro dalla meta. La Juve, dal canto suo, non è troppo abituata a fermarsi di fronte a un ostacolo e crede, pensa, è certa di poterlo aggirare. Per questo prima ha trattato da lontano e ora muove la sua pedina migliore, Paratici appunto, per non rischiare di rimanere con la "pepatencia" in mano e già che c'è per sondare nuovamente il terreno per Trippier.
Al momento non si prendono in considerazione alternative, ma è logico che i bianconeri una via d'uscita ce l'hanno sempre. Dovesse fallire la trattativa per Sarri? Si virerebbe con decisione su José Mourinho. C'è da giurarci anche se nemmeno vogliono prendere in considerazione questa possibilità. Alla fine Abramovich lascerà partire Sarri. Non c'è motivo per cui non lo faccia e non c'è motivo per cui la Juve alla fine non debba accontentare le richieste del Chelsea che, tra l'altro, è già molto avanti nei discorsi con Lampard per la successione in panchina. Torniamo a Corsi: la Juve è fiduciosa di poter chiudere tutto entro sabato. Sabato, già, che poi è un mese meno un giorno dall'addio di Allegri. Eravamo tutti convinti che i bianconeri non potessero aver lasciato andar via un allenatore senza averne un altro in mano. Non era così, lo dimostrano i tempi e i fatti. Ma tutte le strade portavano e portano a Sarri che, nel frattempo, ha lasciato la sua casa londinese per prepararsi al ritorno in Italia. Con Paratici, forse, subito. Perché lui non è abituato a rimanere con le mani vuote. Proprio no.