Rispetto per tutti e Sarri prima e unica scelta da sempre. Ha le idee chiare Fabio Paratici dinanzi ai microfoni in conferenza stampa nel giorno del “battesimo” juventino di Maurizio Sarri. "Al di là del fatto che Sarri si dovesse liberare dal Chelsea, ci può spiegare i tempi così lunghi di questa trattativa?" gli hanno chiesto subito ovviamente. E lui non si è fatto trovare per nulla impreparato o in difficoltà, anzi è apparso assolutamente rilassato e a suo agio nell’esporre le sue certezze.
"La trattativa non è durata oltre un mese. Noi avevamo le idee chiare dall'inizio, bisognava solo avere rispetto per tutti. C'erano due grandi club in ballo, noi e il Chelsea e ci tengo a ringraziare il Chelsea per la collaborazione nella persona di Marina che si è rivelata ancora uno dei migliori dirigenti del nostro mondo. Tra grandi club ci vuole rispetto, solo questo".
Solo da parole di circostanza? A vedere la serenità sui volti dei protagonisti e la tranquillità nel rispondere alle domande, anche alcune maliziose nel caso di Sarri, non sembrerebbe proprio. Tutt’altro. O Fabio Paratici è anche un grandissimo attore (oltre che un bravissimo dirigente sportivo) e ha imparato perfettamente la parte da recitare in diretta in questi ultimi giorni oppure dalle sue parole è venuta fuori quella verità sostenuta dalla maggior parte dei media e dalla stampa nell’ultimo mese: Maurizio Sarri è stata la prima e unica opzione della proprietà juventina dopo la scelta di rivoluzionare tutto e ribaltare/cancellare l’era Allegri dopo la sera della disfatta contro l’Ajax. A sentire Paratici nessun altro vero contendente.
"Lui è sempre stato la prima scelta? Cosa avete detto per convincerlo?" Gli hanno chiesto ancora a conferma. "Sì, è stato la prima scelta. Non so cosa abbiamo detto per convincerlo ma credo conti l'atteggiamento e i comportamenti che hai che poi fanno si che l'altra persona senta che lo vuoi veramente. Abbiamo scelto Maurizio perché pensiamo che in questo momento sia l'allenatore migliore per la Juventus come lo pensavamo per Allegri e per Conte. Crediamo sia il miglior allenatore possibile, ha mostrato grandi qualità in Premier, in Italia e a livello internazionale e credo sia il più adatto e il migliore per allenare la Juventus". Una consacrazione a tutti gli effetti, una promozione pubblica senza mezzi giri di parole o altra possibilità di interpretazione.
"Si può dire che la Juve entra in una dimensione diversa?" Hanno provato a stuzzicarlo poi e anche in questa circostanza Paratici non si è scomposto di un mm. "No, come prima cosa conta sempre vincere. Siamo qui per questo. Non c'è una ricetta su come vincere o perdere, se ci fosse l'inventore sarebbe ricchissimo. La scelta non è per questo, abbiamo fatto una scelta pensando che la spinta propulsiva data dall'alchimia che si era creata tra allenatore, squadra, società e tifosi potesse affievolirsi un po' e quindi abbiamo deciso di prendere questa decisione. Non è stato un motivo dettato né dal gioco né dai risultati che sono sotto gli occhi di tutti". C’è da credergli totalmente anche qui? Lo scopriremo solo vivendo.
Cosi come scopriremo in fretta la Juve che hanno in mente e che sta nascendo proprio in queste ore. "Pogba è una possibilità concreta per la Juve? E Rabiot?" Quando hai davanti Paratici, un riferimento al calciomercato non può mai mancare. "Sono due grandi giocatori. Pogba è un giocatore del Manchester United, gli vogliamo bene, l'abbiamo fatto crescere. Noi su Rabiot facciamo la nostra corsa, come su tutti i giocatori che abbiamo in testa. Ci siamo confrontati con Maurizio e ora decideremo".
È nata ufficialmente la nuova Juve, nei prossimi giorni e soprattutto nelle prossime settimane vedremo insieme cosa hanno in mente. D’altronde quando Nedved disse “chi vivrà vedrà” probabilmente faceva riferimento proprio a questo, alla Juventus che nascerà. Non resta allora che allacciare le cinture perché se il buongiorno si vede dal mattino ci sarà da divertirsi.