La premessa è doverosa: non si tratta di una trattativa avviata ma di un’idea, di una chiacchiera che come si dice in questi casi potrebbe anche essere portata via dal vento. Arriva dalla Catalogna e poggia su qualche base logica che non fa una piega. Il Barcellona e l’Inter potrebbero mettere in atto uno scambio tra Radja Nainggolan e Arturo Vidal.
Ruolo simile, caratteristiche un po' diverse, li accomuna sicuramente un carattere deciso, per usare un eufemismo. Un po' geni del calcio e un po’ bad boys, accoppiata comune in questo mondo. Da capire – soprattutto per i due club – la formula che potrebbe far decollare questa idea. L'ipotesi più probabile è quella di uno scambio di prestiti con relativi diritti di riscatto. Vale la pena ricordare le cifre che possono dare un’idea della portata di questo potenziale affare.
Nainggolan è passato un anno fa dalla Roma all'Inter con una valutazione totale di 38 milioni, coperti in parte dal passaggio in giallorosso di Nicolò Zaniolo (4,5 milioni) e Davide Santon (9,5 milioni), più una percentuale sulla futura rivendita del Ninja a favore della Roma pari al 10% del prezzo di cessione fino a un massimo di 2 milioni. Il contratto del belga è fino al 30 giugno 2022, per un corrispettivo di 4,5 milioni a stagione. Vidal si è trasferito un anno fa dal Bayern al Barcellona per 18 milioni più 3 di bonus, firmando un contratto di 3 anni a 9 milioni a stagione.
Prima osservazione: Vidal guadagna il doppio di Nainggolan che però a sua volta ha avuto un prezzo d’acquisto doppio rispetto a quello del cileno. Questo significa che l’Inter, se volesse ricavare una plusvalenza, dovrebbe vendere il suo centrocampista per almeno 35 milioni, di cui 2 andrebbero alla Roma. Al Barcellona basterebbe vendere Vidal, che ha ancora solo due anni di contratto, per una quindicina di milioni. Proprio per questo motivo, per questa differenza di valutazioni e di incidenza contrattuale, l'ipotesi percorribile è quella dello scambio di prestiti con diritto di riscatto. Su questo poi andrebbe a innestarsi qualche concetto tecnico.
Nainggolan ha caratteristiche diverse dagli attuali giocatori del Barça, che va verso un deciso restyling della rosa, con l'addio quasi sicuro – tra i centrocampisti – di Ivan Rakitic. Abbandonato definitivamente il tiki-taka, il confermato (a dispetto dei santi) Ernesto Valverde proverà a essere in campo meno spettacolare e più spietato per evitare figuracce come quella di Liverpool. Antonio Conte conosce invece molto bene Arturo Vidal, che ha avuto in squadra con grande reciproca soddisfazione per tutti i suoi tre anni juventini. Basta rileggere questa frase del 27 dicembre 2017, quando l’allenatore leccese era alla guida del Chelsea: "Vidal? Arturo vorrei averlo sempre con me. È un grande calciatore, un forte centrocampista e un bravissimo ragazzo con cui ho un ottimo rapporto".
Non c'è invece mai stato un contatto diretto tra lo stesso Conte e Nainggolan, anche se nel 2014 uno dei motivi della rottura tra l'allenatore e la Juventus fu proprio il mancato arrivo del belga in bianconero, causa offerta leggermente più favorevole presentata dalla Roma al Cagliari. Di Vidal all'Inter si è parlato almeno in due altre sessioni di mercato, un anno fa le due parti sembravano assolutamente vicine tra di loro, prima che il Barcellona lanciasse l’offerta decisiva.
Dopo pochi mesi, però, erano già arrivati segnali di tensione tra il cileno e il Barcellona a seguito di qualche post polemico sui social. Il direttore generale blaugrana Pep Segura aveva detto: Vidal deve avere rispetto per i compagni di squadra, per lo spogliatoio, per l'allenatore e per il club. Comunque lui ha capito che questi suoi post hanno creato danno più a lui che agli altri e credo che modificherà questo suo modo di fare. Il post dimostra però anche che Arturo vuole integrarsi rapidamente al Barcellona e vuole aiutare la squadra a vincere, per questo si sente frustrato nel giocare pochi minuti".
Rapporti mai idilliaci Vidal-Barcellona e rapporti mai limpidi Nainggolan-Inter a seguito di una stagione di alti (pochi) e bassi (molti) culminata con l'esclusione punitiva e la multa di fine dicembre per i ritardi agli allenamenti e non solo. Ci sono quindi motivazioni tecniche e ambientali valide per pensare che questa idea possa diventare realtà, ci sono motivazioni contrattuali che invece potrebbero renderla molto complicata. Per ora ve la raccontiamo così, senza illudere che sia un’operazione avanzata. Se una serie di tasselli dovesse incastrarsi, non sarà una chiacchiera portata via dal vento.