Bambini senza Confini da Betlemme a Verona

Un progetto di sport per costruire la pace, a Peschiera con Guidotti, Terracciano, Venturini e Sacchetti

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Un progetto di sport per costruire la pace. È Bambini senza confini. Un’iniziativa nata in Terra Santa, a Betlemme, per volere del frate francescano Ibrahim Faltas che da sei anni in Italia ha trovato l’importante appoggio nell’ASD ex calciatori gialloblù, l’associazione delle vecchie glorie dell’Hellas Verona. Nei giorni scorsi una delegazione di questi bambini, a cui si è aggiunto un gruppo di bambini egiziani, è stata ospitata per il sesto anno di file negli Hellas Camp di Peschiera, i Campus estivi del Verona Calcio.

Bambini senza Confini da Betlemme a Verona

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Il progetto coinvolge 1.200 bambini di Terra Santa, dai 5 ai 16 anni, che vivono nel cuore del conflitto mediorientale. In questo difficile contesto, il gioco e lo sport permettono ai bambini di trascorrere un’infanzia ricca di sogni e di spensieratezza in modo tale che possano crescere con serenità e gioia. E il calcio è lo sport che riscuote il maggiore successo tra i giovani e giovanissimi di Betlemme e dintorni. Ecco che è nata così l’idea della “Football Academy”: la prima accademia di calcio in Palestina e l’unica accreditata dalla Palestinian Football Federation, che garantisce una copertura a livello legale ed atletico. La sede è a Betlemme con filiali dislocate a Jenin, Gerusalemme, Gerico e Ramallah. Prossimamente anche a Gaza. L’obiettivo, oltre alla crescita fisica e intellettuale, è quello di educare attraverso lo sport al dialogo e al rispetto delle varie etnie, culture e religioni diverse, per allontanare i bambini dalle strade, imparare nuove discipline, giocare in squadra affrontando la sfida e accettando anche la 
sconfitta con lealtà. E non da ultimo per divertirsi e incontrare nuovi amici. Tutti elementi che in una zona dove il conflitto a basso impatto è soprattutto nei cuori delle persone, non sono scontati.

Anima italiana del progetto dal 2007 è Adriana Sigilli, presidente del tour operator milanese Diomira Travel e dell’associazione Oasi di Pace che tanto si spende per il sostegno e l’aiuto agli uomini del domani della Terra Santa. Grazie a questo lavoro è stato possibile inaugurare un vero campo di calcio a Betlemme. E la bontà e la serietà del progetto lo dimostra un importante riconoscimento a livello diplomatico, di cui Adriana Sigilli va particolarmente fiera: “Dopo l'iniziale diffidenza data dalla difficile situazione che persiste tra i due paesi, stiamo riuscendo a volare in Italia da Tel Aviv, in Israele. Questo è un grande beneficio per i bambini che, a causa delle limitazioni causate dalla situazione conflittuale che dura da anni fino a pochi anni fa potevano partire solo dall’aeroporto di Amman, in Giordania”.

Nell’ASD Ex Calciatori gialloblù i Bambini senza Confini hanno trovato la sponda giusta per sbarcare in Italia. e ogni anno gli ex calciatori trascorrono un periodo a Betlemme per verificare di persona l’avanzamento del progetto.

In questi giorni al Park Paradiso di Peschiera insieme ai bambini c’erano Chicco Guidotti, Antonio Terracciano, Luciano Venturini, Gigi Sacchetti. E proprio Sacchetti vuol esprimere tutto il suo apprezzamento per questo progetto: “I bambini hanno il diritto di poter vedere cosa c’è al di là di ogni guerra che stanno vivendo da una vita- però hanno il diritto di vedere che il mondo è diverso e non è tutto così cattivo come lo stanno affrontando loro. Noi abbiamo sposato questo progetto perché ci crediamo. Crediamo che partendo dai piccoli si possano cambiare i grandi. E noi speriamo con il nostro piccolo aiuto di contribuire”.

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