Il doppio poker è servito, il “biscotto” va di traverso a chi lo aveva confezionato. La finale dell'Europeo Under 21 è Spagna-Germania, come nel 2017. La Rojita batte 4-1 la Francia: vantaggio transalpino di Mateta, rimonta spagnola con Roca, Oyarzabal, Olmo e Borja Majoral. La Germania nel pomeriggio aveva battuto 4-2 la Romania con le doppiette di Waldschmidt e Amiri. Finale domenica 30 giugno a Udine.
SPAGNA-FRANCIA 4-1 Per la quarta volta nelle ultime cinque edizioni dell'Europeo Under 21, la Spagna arriva in finale. A testimonianza della bontà e della continuità di un movimento capace di sfornare talenti quasi fosse un'industria. Il più cristallino di questi, Dani Ceballos, per la verità fa scena muta nella semifinale contro la Francia. Anche se la classe del 10 latita, la squadra di De La Fuente ha uomini e modi per rimediare.
Così anche lo svantaggio subìto al 16' non fa troppa paura: Firpo trattiene Reine-Adelaide in area, per l'arbitro Kabakov è rigore; dal dischetto va Mateta, che spiazza Sivera. È lo stesso portiere della Rojita a tenere a galla i suoi un minuto più tardi, uscendo alla disperata su Mateta, dopo che Nuñez aveva regalato un contropiede sanguinoso ai transalpini.
Sembra l'inizio di una morte annunciata. E invece la Spagna continua ad attaccare alla sua maniera. Firpo (favorito anche dall'infortunio di Dagba) diventa un treno che non fa fermate sulla sinistra, Olmo e Fornals affondano come lame nel burro nella difesa avversaria, Ruiz e Roca a centrocampo orchestrano una rete di passaggi in cui il centrocampo francese, Guendouzi su tutti, si incastra. Bernardoni deve andare giù alla velocità della luce per deviare un rasoterra di Fornals: sull'angolo successivo il portiere si ripete contro Roca, che però si avventa sulla respinta e di rabbia segna l'1-1. Al 28' è parità, ma si intuisce che è un interregno destinato a breve durata. Nuñez cerca il colpo di tacco alla Mancini, non trova la porta per un'unghia. Firpo sfonda per due volte sulla fascia sinistra senza che i suoi cross vengano spinti in rete dai compagni. Al quarto minuto di recupero la Francia capitola con un'ingenuità clamorosa di Konaté: intervento evitabilissimo su Oyarzabal, che si guadagna il rigore e batte Bernardoni.
Se anche la Francia avesse qualche velleità di pareggio, ci pensa la qualità della Spagna a spegnere le illusioni. Oyarzabal lancia Ruiz in profondità, il centrocampista del Napoli non cede alla tentazione di tirare e aspetta l'inserimento di Olmo, che segna il 3-1 appena due minuti dopo il fischio di inizio della ripresa. La Francia è un pugile suonato che aspetta solo l'ultimo gong per uscire dal ring con meno lividi possibili. Anche l'ingresso di Moussa Dembélé non incide. Gli ultimi sussulti di orgoglio arrivano da Mateta (esterno largo) e Ikoné (punizione respinta da Sivera), il resto è un silenzio tecnico che accompagna quello ambientale di un Mapei Stadium di Reggio Emilia freddo, quasi come se l'assenza dell'Italia avesse spento anche il tifo.
Il ct De la Fuente cambia il riferimento offensivo: dentro Borja Mayoral per Oyarzabal, leggermente calato nella ripresa. L'attaccante del Levante impiega pochi minuti per rendersi pericoloso: Konaté e Upamecano giocano alle belle statuine e il numero 9 della Rojita si invola verso la porta avversaria, Bernardoni stavolta rischia la papera ma si salva in angolo. Proprio sugli sviluppi del corner, Fornals con un gran cross di esterno destro pesca Majoral, lasciato incredibilmente solo sul secondo palo (66'). Bolide della punta, 4-1, e la semifinale è chiusa. Ci sarebbe spazio anche per la manita, ma Ballo-Touré toglie dalla porta un pallonetto di Soler. Finisce “solo” con un poker. Come nel 2017, la finale sarà Spagna-Germania: è la prima volta che le stesse squadre si giocano il titolo per due edizioni consecutive.
GERMANIA-ROMANIA 4-2 Si dice che la Germania sia la squadra migliore di tutte quando si tratta di rimontare. La semifinale dell’Europeo Under 21 al Dall’Ara di Bologna, purtroppo per la Romania, conferma questa tradizione: la doppietta di Puscas porta i romeni anche in vantaggio per 2-1, ma nella ripresa i tedeschi risalgono, sorpassano, vincono 4-2 e nella finale di Udine potranno difendere il titolo conquistato nel 2017 in Polonia.
Partita che impiega alcuni minuti per schiudersi completamente, ma che dopo 20 minuti senza particolari occasioni da gol inizia a regalare emozioni in successione, nonostante il caldo torrido che avvolge anche Bologna come il resto d’Italia. Nella Romania si cerca sempre Hagi tra le linee per qualche giocata importante, con i due mediani del 4-2-3-1 chiamati a dare equilibrio. Se però si perde palla in avanti e la linea di difesa non accorcia bene, ecco che si spalancano gli spazi per le ripartenze tedesche: al 21’ Amiri parte palla al piede da dietro il centrocampo e attacca centralmente verso la porta della Romania, con la difesa in maglia gialla che arretra in situazione di emergenza per provare a tamponare la ripartenza. Il numero 18 tedesco sceglie in fretta, dribbling secco su un primo avversario, pallone sul destro dal limite e rete che si gonfia alle spalle di Radu.
La Romania però non è qui per caso, gioca un grande primo tempo mettendo in difficoltà i campioni in carica, arrivando all’intervallo addirittura in vantaggio nel punteggio. Merito dell’attaccante del Palermo, Puscas, che continua nel suo Europeo da protagonista. Al 23’ colpisce il palo, poi al 26’ si presenta sul dischetto del rigore: l’arbitro infatti, dopo review al VAR, ha fischiato fallo per un pestone subito da Hagi in area inizialmente non visto. Puscas apre il destro, Nubel intuisce e tocca, ma il punteggio dice 1-1. Al 44’ parti invertite rispetto al vantaggio tedesco. Questa volta è Hagi a rubare il pallone a centrocampo, due tocchi e lancio profondo per la corsa di Ivan a sinistra. Tah deve uscire sul vertice corto per provare a contenere, concedendo però luce per il cross che arriva preciso sulla testa di Puscas che gira e insacca, prima di trovare un grande Nubel a negargli il tris nel maxi recupero del primo tempo.
Secondo tempo in cui la Germania si rimette subito a posto nel punteggio. Hagi commette fallo su Dahoud in area, rigore calciato da Waldschmidt esattamente come Puscas, ma Radu deve subire la stessa beffa del collega tedesco nel primo tempo. Il duello tra l’attaccante tedesco e il portiere romeno si ripete poco su un tentativo da vicino del numero 18 in maglia bianca, la Romania si salva. La ripresa però presenta il conto ai romeni dopo un primo tempo fantastico, la Germania spinge con l’obiettivo di non trascinare la gara ai tempi supplementari. Un paio di occasioni arrivano ancora per Waldschmidt, Nmecha sciupa un’altra ottima chance e quando la Romania intravede l’opportunità di allungare la partita subisce la beffa. Al 90’ segna ancora Waldschmidt, questa volta su punizione: pallone basso che trova un varco per superare la barriera, battere all’interno del palo e agitare la rete della porta di Radu per il vantaggio tedesco. Romania sconsolata che non ha più la testa e le gambe per provare a organizzare qualcosa. Nel recupero Pascanu si prende il rosso fermando Nmecha lanciato in porta, punizione calciata da Amiri che con il destro incrocia sul palo di Radu e scrive 4-2 sul tabellone del Dall’Ara. Germania in finale, Romania fuori tra gli applausi per una squadra che ha fatto vedere di poter avere davanti a sé un futuro interessante.