Alla fine dell’anno solare è inevitabile tracciare bilanci, anche se per il mondo del calcio si possono tirare somme solo parziali di metà stagione con almeno cinque mesi a disposizione per ribaltare giudizi e considerazioni.
Il flop forse più eclatante tra i campioni prelevati sul mercato tra grandi aspettative può considerarsi Adrien Rabiot, prelevato sì a parametro zero ma con corposo ingaggio garantito e soprattutto l’idea di farne il perno del centrocampo bianconero nella speranza di vederlo persino maturato rispetto alle già ottime prestazioni col Psg. Invece al momento il francese è fermo a 12 presenze, con zero gol e assist, non a caso si parla per lui di partenza gennaio, smentita però dalla Juve, per un possibile ritorno in patria al Lione.
A Milano tiene banco il caso di Ante Rebic, inamovibile nella nazionale croata vice campione del mondo, ottimo in Germania ma una volta tornato in Italia nuovamente oscurato da un calcio che evidentemente non gli porta bene. Nel balbettante Milan di Pioli per lui sette misere presenze da comprimario senza acuti di nessun tipo.
La Milano nerazzurra si interroga invece sull’investimento, prestito secco ma con ben cinque milioni di ingaggio riconosciuti all’ex United, effettuato per ritraghettare nel nostro campionato Alexis Sanchez. Il Nino Maravilla fin qui ha collezionato più giorni in infermeria che presenze, ferme a tre con un gol segnato alla Sampdoria.
Di Kalinic a Roma si ricorda solo un gol annullato in quattro misere presenze da vice Dzeko quale non si è mai rivelato. Fortunatamente anche la Roma può rammaricarsi di non aver indovinato il prestito giusto e non un acquisto da dimenticare.
Dal messicano Lozano ci si aspettava sicuramente di più anche se non si può certo parlare di flop. I 45 milioni spesi dal Napoli per il suo cartellino lasciavano immaginare un rendimento di categoria diversa rispetto a quello evidenziato fin qui dall’ex Psv, impiegato con assiduità e andato a segno tre volte in stagione.
Diverso il discorso per Simone Verdi, lui sì un mezzo flop fino a questo momento. Non possono bastare le 15 presenze e un discreto rendimento all’ex napoletano, ancora a secco di gol, per ripagare l’esborso più oneroso dell’era Cairo con un’operazione da 25 milioni di euro.