Maurizio Sarri guida una rosa mille e una notte. Anzi, da un miliardo e 19 milioni di euro. Lo mette nero su bianco Cies, il centro internazionale per gli studi dello sport. Dato figlio dell’analisi scientifica del valore d ogni singolo giocatore prendendo in esame ben 32 variabili.
Il dato è teorico, mica pratico, e il calcio, si sa, è tutto fuorché una scienza esatta. Ma dà un'ulteriore misura alla potenza di fuoco che la Juventus ha messo nelle mani del suo allenatore. Anche grazie ad un mercato che botti e fuochi d’artificio li ha offerti già a cominciare dall’inizio dell’estate.
Fabio Paratici ha preso la lista delle cose da fare e ha sistemato subito le urgenze. Ora può mettersi comodo e attendere che il mercato offra qualche opportunità irrinunciabile. Comodo ma fino ad un certo punto. Perché ora la priorità è vendere. Condizione essenziale per poi mettere a segno i colpi da proverbiale ciliegina sulla torta.
In vetrina ci sono soprattutto gli attaccanti. A cominciare dal Pipita. Per Gonzalo Higuain il futuro è lontano dalla Juve. Non ha dubbi Paratici, non ne ha neppure Maurizio Sarri, nonostante il rapporto che li lega. Continua, invece, ad averne qualcuno il diretto interessato. Via un argentino per far spazio a un altro. Mauro Icardi resta nel mirino. La strategia è chiara. Attendismo tattico. Si aspetta che il tempo abbassi le pretese dell’Inter.
Potrebbe concludersi l’avventura in bianconero anche di uno dei grandi protagonisti degli ultimi anni. Mario Mandzukic che ha detto di no al Borussia Dortmund e vanta estimatori anche in Inghilterra. Non una cessione per monetizzare, come potrebbero essere quella di Kean e, soprattutto, quella di Cancelo. Ragioni di bilancio, si punta alla ricca plusvalenza, e tattiche.
Sarri preferisce un esterno destro con caratteristiche difensive più spiccate. Per sostituire il portoghese si pensa a due italiani di ritorno: Matteo Darmian, in uscita dal Manchester United, e Cristiano Piccini fiorentino di proprietà del Valencia nel giro della nazionale di Roberto Mancini. A centrocampo partirà Khedira, che ha ricevuto offerte anche dalla Turchia. Mentre resta in bilico Matuidi, il francese piace a Monaco e Paris Saint Germain e potrebbe tornare in Ligue 1.
Fabio Paratici ha preso la lista delle cose da fare e ha sistemato subito le urgenze. Ora può mettersi comodo e attendere che il mercato offra qualche opportunità irrinunciabile. Comodo ma fino ad un certo punto. Perché ora la priorità è vendere. Condizione essenziale per poi mettere a segno i colpi da proverbiale ciliegina sulla torta.
In vetrina ci sono soprattutto gli attaccanti. A cominciare dal Pipita. Per Gonzalo Higuain il futuro è lontano dalla Juve. Non ha dubbi Paratici, non ne ha neppure Maurizio Sarri, nonostante il rapporto che li lega. Continua, invece, ad averne qualcuno il diretto interessato. Via un argentino per far spazio a un altro. Mauro Icardi resta nel mirino. La strategia è chiara. Attendismo tattico. Si aspetta che il tempo abbassi le pretese dell’Inter.
Potrebbe concludersi l’avventura in bianconero anche di uno dei grandi protagonisti degli ultimi anni. Mario Mandzukic che ha detto di no al Borussia Dortmund e vanta estimatori anche in Inghilterra. Non una cessione per monetizzare, come potrebbero essere quella di Kean e, soprattutto, quella di Cancelo. Ragioni di bilancio, si punta alla ricca plusvalenza, e tattiche.
Sarri preferisce un esterno destro con caratteristiche difensive più spiccate. Per sostituire il portoghese si pensa a due italiani di ritorno: Matteo Darmian, in uscita dal Manchester United, e Cristiano Piccini fiorentino di proprietà del Valencia nel giro della nazionale di Roberto Mancini. A centrocampo partirà Khedira, che ha ricevuto offerte anche dalla Turchia. Mentre resta in bilico Matuidi, il francese piace a Monaco e Paris Saint Germain e potrebbe tornare in Ligue 1.