I Thunder di Gallinari si impongono in casa degli Spurs che tengono il Belinelli in panchina (109-103). I Clippers superano Detroit (126-112) grazie alla coppia Harrell-Williams, 31 di Doncić nella vittoria dei Mavericks contro i Nets (123-111). Michael Porter Jr. trascina i Nuggets in casa Pacers (124-116). Trionfi in volata per Hornets e Jazz, gli Heat battono i Raptors mentre gli Warriors crollano in Minnesota. I Kings rimontano Memphis.
CLEVELAND CAVALIERS-CHARLOTTE HORNETS 106-109
Gli Hornets (14-23) riescono a interrompere la striscia negativa di sei k.o. consecutivi alla Quicken Loans Arena di Cleveland. I Cavaliers (10-24) guidati da John Beilein reduci da quattro vittorie in sei partite iniziano nel peggiore dei modi la serie di quattro partite casalinghe. A 26 secondi dalla sirena finale il pallone più pesante della gara finisce nelle mani di Devonte Graham, che infila la tripla regalando la vittoria ai suoi. Nel concitato minuto finale nota di merito anche per il coach degli ospiti James Borrego che chiamando un time out in tempo riesce a prevenire una palla persa che sarebbe stata disastrosa per la sua squadra. Migliore in campo per gli Hornets Terry Rozier con 30 punti, 16 punti e 11 assist per Graham. Per i padroni di casa ottima prova per Collin Sexton, 21 punti, e Kevin Love, 18 punti e otto rimbalzi.
INDIANA PACERS-DENVER NUGGETS 116-124
I Pacers (22-13) reduci dalla convincente vittoria contro i Philadelphia 76ers ospitano i Nuggets (24-10) che si riscattano con un prezioso successo in trasferta dopo la pessima prova difensiva contro gli Houston Rockets. I Nuggets sono passati al comando negli ultimi due quarti trascinati dalla grande prova di Michael Porter Jr. nella sua città natale. La partita era iniziata davvero male per gli ospiti che nel primo quarto erano usciti dal campo dopo un pessimo 37-27. Per i Pacers ancora fuori Malcolm Brogdon, che era tornato in campo nella partita precedente ma era stato limitato ancora una volta dai problemi alla schiena. Miglior marcatore per i padroni di casa Jeremy Lamb con 30 punti, per gli ospiti 25 di Michael Porter Jr. (massimo in carriera) e buone prove anche per Nikola Jokić, 22 punti e sette rimbalzi, e Jamal Murray con 22 e sette assist.
MIAMI HEAT-TORONTO RAPTORS 84-76
Gli Heat (25-9) superano in casa i Raptors (23-12) che ora li seguono nella classifica della Eastern Conference a 2.5 vittorie di distanza dal loro quarto posto. Gli Heat di Jimmy Butler in casa hanno un record invidiabile di 16 vittorie e una sola sconfitta, il migliore della Lega. I Raptors arrivano a Miami senza Marc Gasol, Pascal Siakam e Norman Powell e gli Heat mettono insieme una grande prestazione difensiva per assicurarsi la vittoria. Il migliore per i padroni di casa è stato Bam Adebayo con una prestazione super a rimbalzo, 14 per lui con l’aggiunta di 15 punti. Anche per gli ospiti la prestazione più convincente è stata quella di un lungo, il veterano Serge Ibaka infatti ha collezionato dieci rimbalzi e messo a segno 19 punti. Disastrosa la prestazione dall’arco dei Raptors, sei su 42 dalla lunga distanza con una desolante percentuale del 14.3%.
CHICAGO BULLS-UTAH JAZZ 98-102
Prima partita del 2020 per i Jazz (21-13) che continuano la loro striscia positiva, ora sono quattro le partite senza sconfitte, a danno dei Bulls (13-21) padroni di casa. A iniziare nel modo migliore il decennio sono gli ospiti guidati da un Bojan Bogdanović da 19 punti e sei rimbalzi accompagnati dai 17 di Rudy Gobert e Donovan Mitchell, mentre ai padroni di casa non bastano i 26 punti della stella della squadra Zach LaVine. Decisivo per i Jazz il parziale di 24-4 nel terzo quarto per staccare gli avversari di nove punti e assicurarsi così la decima vittoria nelle ultime 12 gare disputate. Positivo per Utah l’arrivo dai Cleveland Cavaliers di Jordan Clarkson in cambio di Dante Exum e scelte al Draft. La guardia con cittadinanza filippina anche questa volta fornisce il suo contributo alla causa con 12 punti e tre assist.
MINNESOTA TIMBERWOLVES-GOLDEN STATE WARRIORS 99-84
A Minneapolis i Timberwolves (13-21) dominano contro gli Warriors (9-27) di uno Steve Kerr ultimamente critico con gli arbitri che secondo lui proteggono troppo gli attaccanti. Sorprendentemente i suoi Warriors hanno vinto quattro delle ultime sette partite nonostante le pesanti assenze a lungo termine di Steph Curry e Klay Thompson, senza contare gli infortunati più recenti D’Angelo Russell (spalla destra malandata) e Willy Cauley-Stein. Anche i padroni di casa arrivano a questa partita in emergenza per gli infortuni delle loro giovani stelle Karl-Anthony Towns e Andrew Wiggins, ma trovano le provvidenziali prestazioni di Shabazz Napier e Robert Covington, 20 punti a testa. L’andamento del match è stato chiaro dalle battute iniziali, il primo quarto infatti si è concluso 34-19 per i Timberwolves, in grado poi di non farsi più rimontare dagli ospiti.
DALLAS MAVERICKS-BROOKLYN NETS 123-111
I Mavericks (22-12) senza Kristaps Porzingis sofferente per il dolore al ginocchio destro ricevono i Nets (16-17) che allungano a quattro la loro striscia di sconfitte, ancora privi della loro stella Kyrie Irving. Dopo il tiro decisivo sbagliato nell’ultima partita contro i Thunder il leader dei Mavericks Luka Doncić si riscatta e regala la vittoria ai padroni di casa segnando 15 dei suoi 31 punti nel quarto quarto. Fondamentale per i Mavs anche il contributo di Seth Curry, il fratello di Steph segna 15 dei suoi 25 con lo sloveno in panchina a rifiatare nella seconda metà del terzo quarto. Se avesse perso Dallas avrebbe fatto registrare per la prima volta in stagione tre partite senza successi, ma grazie al finale da urlo di Doncić i suoi tifosi hanno potuto tirare un sospiro di sollievo.
SAN ANTONIO SPURS-OKLAHOMA CITY THUNDER 103-109
All’AT&T Center di San Antonio si impongono i Thunder (19-15) vincenti in otto degli ultimi nove match disputati e brillanti in precedenza anche nel back to back senza sconfitte contro Raptors e Mavericks. Negli Spurs (14-19) padroni di casa Marco Belinelli è stato relegato in panchina da Gregg Popovich. Dopo la giocata difensiva determinante ai danni di Luka Doncić nella vittoria con i Mavs e i complimenti di Chris Paul Danilo Gallinari conferma il suo momento positivo e mette a referto 13 punti e 5 rimbalzi. Per la squadra rivelazione dell’anno è come al solito determinante l’anima dello spogliatoio Paul, autore di dieci punti nel quarto quarto. Per gli ospiti miglior marcatore Shai Gilgeous-Alexander con 25 punti, ai padroni di casa non bastano i 30 di DeMar DeRozan. Era da nove partite che i Thunder non riuscivano imporsi in casa degli Spurs, una maledizione esorcizzata dall’ennesima prestazione convincente del Gallo e dei suoi compagni.
SACRAMENTO KINGS-MEMPHIS GRIZZLIES 128-123
I Kings (13-22) riescono a interrompere la striscia negativa di otto sconfitte consecutive rimontando dal -20 del primo tempo e ora sperano di essersi messi alle spalle la fase peggiore della loro stagione. Per i padroni di casa è fondamentale De’Aaron Fox che ruba cinque palloni (massimo stagionale), segna dieci dei suoi 27 punti negli ultimi cinque minuti e mette il suo sigillo personale sulla rimonta. Al Golden 1 Center per i Grizzlies (13-22) non bastano i 23 punti impreziositi da sette assist del fenomenale rookie Ja Morant. La vittoria mancava ai padroni di casa dalla gara contro Golden State del 15 dicembre. Oltre a quella di Fox nelle file dei Kings ottime prestazioni di Buddy Hield (26 punti e sette rimbalzi) e Richaun Holmes (18 punti e sette rimbalzi). Nel complesso la squadra ha giocato ad alto ritmo come era solita fare la scorsa stagione, ritrovando buone sensazioni e gioco fluido almeno per questa partita.
LOS ANGELES CLIPPERS-DETROIT PISTONS 126-112
Allo Staples Center arrivano i Pistons (12-23) privi di Blake Griffin che rimediano la terza sconfitta consecutiva contro i Clippers (25-11). Kawhi Leonard e compagni non risentono dell’assenza del loro leader emotivo Patrick Beverley, fuori per un problema al polso, e vengono trascinati dalla coppia delle migliori riserve della Lega Montrezl Harrell-Lou Williams, 23 e 22 punti rispettivamente. I Clippers si portano al comando già nel primo tempo ma è nel terzo quarto che i padroni di casa scavano il solco decisivo con un perentorio 37-16 in loro favore. Unico rammarico per gli uomini guidati da Doc Rivers il problema muscolare che ha costretto la loro stella Paul George a rimanere fuori nel secondo tempo. Per l’altra superstar Leonard solo 18 punti, ma soltanto 25 minuti in campo a causa del consueto “load management” che dovrebbe fargli risparmiare energie per i playoff e prevenire gli infortuni.