L'Italia batte 3-0 gli Stati Uniti nell'ultima gara del girone D della Atp Cup, giocata a Perth (Australia). Un successo tanto autorevole quanto inutile, perché l'Italia era già eliminata dal torneo: Canada e Belgio sono messe meglio nel computo delle migliori seconde. A dare i singoli punti agli Azzurri sono stati Stefano Travaglia (7-6 7-6 a Taylor Fritz), Fabio Fognini (6-4 7-6 a John Isner) e il doppio Fognini/Bolelli (6-4 6-7 10-3 a Krajicek/Ram).
Stefano Travaglia incanta a Perth, ma la sua vittoria non può che essere accolta da un sorriso che per il movimento del tennis azzurro somiglia molto a una smorfia. Il ventottenne di Ascoli Piceno fa il suo dovere, e anche di più dato che si aggiudica un match tutt'altro che scontato. Peccato che all'Italia non basti per sperare ancora di proseguire il proprio cammino in Atp Cup. I motivi vengono da lontano, e sono da ricondurre alle precedenti sconfitte di Fabio Fognini contro Daniil Medvedev e Casper Ruud, che rendevano il destino azzurro non più vincolato solo ai tennisti di casa nostra. E infatti è il Canada a stroncare le speranze nostrane, trovandosi secondo dietro l'Australia nel girone F con cinque vittorie, quattro sconfitte e il 60% dei set a proprio favore: una percentuale non più raggiungibile dagli Azzurri (che possono arrivare al massimo al 58%) con conseguente addio alla competizione. Così come è irraggiungibile il Belgio, secondo nel gruppo C dopo la vittoria sulla Bulgaria, con sei vittorie e tre sconfitte.
Un vero peccato per Travaglia, che dal canto suo ottiene la prima vittoria stagionale ai danni di un avversario nella top 50 del circuito Atp, portando in vantaggio l'Italia sugli Stati Uniti. Lo scontro è di altissimo livello e presenta un'ora e 45 minuti di grande tennis e un'intensità assoluta. Lo dimostra il fatto che entrambi i set siano decisi al tie-break, con il marchigiano che addirittura strappa il servizio al più quotato avversario nel settimo game, facendosi però raggiungere sul 5-5. Ancora più vibrante il set successivo, con Travaglia che non riesce a sfruttare quattro palle break sul 3-2, ma è bravo a strappare ben quattro volte il servizio all'avversario in un secondo tie-break stavolta a senso unico: finisce 7-6(3) 7-6(1), e Travaglia regala all'Italia 65 punti per aver battuto un giocatore compreso tra il numero 11 e il numero 25 del ranking.
Basta invece un'ora e 31 minuti a Fabio Fognini per avere la meglio su John Isner. Il ligure prevale in due set, con il punteggio di 6-4 7-6(5), non concedendo nemmeno un break al numero 19 del mondo. L'azzurro attacca un avversario che sul cemento rappresenta notoriamente un osso duro per chiunque. La partita è veloce e intensa, con i turni di battuta confermati concedendo le briciole a chi riceve. Solo sul 3-3 Fognini trova la prima palla break, senza però riuscire ad andare fino in fondo. L'occasione giusta arriva invece nel nono game, quello che di fatto decide il set dato che un efficace dritto lungolinea vale il break dell'azzurro, per il 5-4 che sarà confermato nel successivo turno di servizio. Le cose però sembrano complicarsi nel secondo set: l'americano si prende infatti a 0 il primo game e nel secondo prova a strappare il servizio a Fognini. Fabio però resiste, e dopo aver trovato due palle break nel quinto game (annullate da Isner) trascina il suo avversario al tie-break. Qui Fognini scappa sul 3-0 ed è quindi bravo a rialzarsi dopo aver subito la rimonta fino al 4-4: il dritto fuori misura di Isner gli vale quindi la prima vittoria in carriera contro lo statunitense.
Dopo aver riposato, eccolo di nuovo in campo per il doppio che conclude il torneo italiano. Di fianco c'è Simone Bolelli, di fronte gli avversari si chiamano Austin Krajicek e Rajeev Ram. Nell'ultima sfida gli Azzurri concedono un set agli Usa ma guadagnano il 3-0 complessivo grazie al match tie-break. Il primo parziale (6-4) è indirizzato dal break firmato da Fognini con un passante di dritto, nel secondo il tie-break sorride agli Stati Uniti (7-5), che vincono dunque il primo e ultimo set della giornata. Nel match tie-break non c'è storia: subito 7-0 con uno scatenato Bolelli (autore anche di un gran lob al millimetro) e gestione fino al 10-3. Per un 3-0 che non basta per accedere ai quarti della Atp Cup.