Non è un bel periodo per il Napoli. Inutile girarci intorno. Quando non vinci le partite, anche i complimenti degli avversari hanno un retrogusto amaro difficile da digerire. Lo sa bene Rino Gattuso, che da quando è arrivato a Napoli è riuscito a regalare i tre punti soltanto in rimonta contro il Sassuolo. Poi tre sconfitte, contro Parma, Inter e Lazio. Ad essere sinceri, in quest’annata del tutto anomala, molti gol subìti se li è costruiti da solo il Napoli. Non ultimo l’assist di Ospina per il gol vittoria di Immobile, con la gentile compartecipazione di Di Lorenzo. Come si viene fuori da questo momento buio? Bella domanda. Gattuso sta provando a restituire le certezze della “Grande Bellezza” di Sarri, ripartendo dal celebre 4-3-3, consapevole di poter contare su molti degli interpreti che resero il Napoli tra le più belle squadre d’Europa per il gioco espresso.
Il problema è che molti di quei protagonisti non sono al top della condizione fisica. Inutile prendersela con il passato, è giusto provare a rimediare agli errori guardando al futuro con ottimismo. Ecco allora che vanno accolti positivamente gli innesti di Diego Demme e Stanislav Lobotka. Gli ormai due ex capitani, del Lipsia e del Celta Vigo, hanno le caratteristiche per ricoprire il ruolo di vertice basso. Avrà tirato un sospiro di sollievo Fabian Ruiz, che da mezz’ala, come del resto Zielinski, spesso ha provato a metterci una pezza con risultati non proprio convincenti. Sulla bontà dei nuovi innesti solo il campo saprà dirci se sono state scelte sagge e mirate. Certo è che ora il Napoli potrà contare su due elementi con caratteristiche che mancavano, dopo le partenze, mai sostituite, di Jorginho, Hamsik, Rog e Diawara. Dopo aver lottato per anni per il vertice del campionato, è arrivata un’annata storta, anzi stortissima. I motivi sono tanti, le responsabilità vanno suddivise tra tutti. Di sicuro il pubblico non merita di assistere a prestazioni deludenti, come quelle offerte negli ultimi mesi. Sarebbe opportuno controllare bene i tacchetti delle scarpe prima di presentarsi in campo e passarsi una mano per la coscienza, senza ricorrere ad alibi o appellarsi alla sfortuna: il Napoli va onorato!