Dakar 2020: per Sainz trionfo capitale, Barreda vince tra le moto
Lo spagnolo vince una tappa interrotta dal maltempo e ipoteca il titolo infliggendo distacchi pesanti ai rivali, Alonso si cappotta e perde un'ora
La decima tappa della Dakar doveva essere un percorso di 608 km, di cui 534 di speciale, da Haradh a Shubaytah (Arabia Saudita). Le condizioni meteo hanno costretto gli organizzatori a fermare la corsa dopo 223 km. Sainz trionfa tra le auto, rifila 11'48” a Peterhansel e 17'46” ad Al-Attiyah, mettendo un'ipoteca sul titolo. Alonso si cappotta nelle fasi iniziali e perde oltre un'ora. Tra le moto, Barreda precede Brabec, sempre più leader.
AUTO
Al principio fu la Haradh-Shubaytah, ma la tappa, prima parte di una Marathon, viene mozzata al km 223 per le avverse condizioni meteorologiche (raffiche di vento molto forti) e per salvaguardare la sicurezza dei concorrenti. La frazione ha come protagoniste le dune per il 45%. Ne sa qualcosa Fernando Alonso, che si cappotta con la sua Toyota proprio percorrendone una: incidente senza conseguenze fisiche per l'asturiano, che però rompe il parabrezza e accumula oltre un'ora di ritardo. Il due volte campione del mondo di Formula 1 esce così fuori dalla top ten in una classifica dominata sempre di più dal connazionale Carlos Sainz.
El Matador si mette almeno mezzo titolo in tasca comandando dall'inizio fino al congelamento dei tempi. Secondo Jakub Przygonski a 3'05”, terzo Giniel De Villiers (+4'26”). Quel che più interessa a Sainz, però, è la classifica generale: con gli 11'48” guadagnati su Stéphane Peterhansel e i 17'46” rifilati a Nasser Al-Attiyah, lo spagnolo fa il vuoto. Ora il qatariota ha 16 secondi di vantaggio sul francese, ma soprattutto 18'10” da recuperare al pilota della Mini. Impresa da compiere in sole due tappe, auguri.
MOTO
Dominio Honda sulle due ruote e, segnatamente, monologo di Joan Barreda. Lo spagnolo si prende la leadership già dai primi metri e non molla il comando in nessun intermedio. L'interruzione arriva nel momento giusto, perché Ricky Brabec stava recuperando di gran carriera. Lo statunitense aveva limato un minuto e mezzo di svantaggio ma resta dietro con un ritardo di 1'07”. Terzo, dopo un buon recupero, Kevin Benavides, a 2'31”. Seguono tre Ktm, a riprova che il dominio austriaco si è interrotto e che dopo 31 anni il titolo, a meno di clamorose sorprese, tornerà alla casa giapponese.
In classifica generale, Brabec comanda tranquillamente con 25'44” su Pablo Quintanilla, solo settimo al traguardo. Benissimo Maurizio Gerini, che con la sua Solarys arriva nono, mettendosi dietro Jose Ignacio Cornejo Florimo. A chiudere la top 20 c'è il suo compagno di squadra Jacopo Cerutti.