C'è preoccupazione per Marcelo Brozovic. Sì, perché l'uscita in stampelle dallo stadio di Lecce non è un buon segno: gli esami strumentali chiariranno l'entità dell'infortunio ma la distorsione alla caviglia rischia di essere seria. E, di conseguenza, rischia di privare Antonio Conte del suo play per un po' di tempo. Serve dunque, ora più che mai, una accelerazione per chiudere quanto prima l'affare Eriksen, magari per averlo già a disposizione nel weekend per la sfida a San Siro contro il Cagliari: il terreno perduto nei confronti della Juve è ancora chiaramente recuperabile ma la prestazione contro i giallorossi ha mostrato una squadra sottotono, fisicamente soprattutto, che necessita quanto prima di nuova linfa. Anche per opporsi (cosa da non sottovalutare) alla marcia prepotente della Lazio.
Eriksen, si diceva. Il procuratore Martin Schoots è a Londra per discutere l'uscita del suo assistito. L'Inter ha alzato l'offerta per il Tottenham sino a quota 18 milioni: per la chiusura manca veramente poco. Prima però (o per lo meno in parallelo) c'è da chiudere un'altra trattativa, quella per Victor Moses, nigeriano del Fenerbahce ma di proprietà Chelsea. Anche qui, la contingenza pressa Marotta; la squalifica di Antonio Candreva, assieme ai guai fisici di Asamoah e D’Ambrosio (senza scordare la probabile cessione di Lazaro al Newcastle), rende veramente esiguo il numero di esterni a disposizione di Conte. Dopo Ashley Young, il prescelto è l'ex pupillo del tecnico nerazzurro ai tempi del Chelsea: le parti sono al lavoro alla ricerca di una soluzione che accontenti tutti gli attori in scena, ma il giocatore sta spingendo per prendere già oggi o domani un volo per Milano e svolgere i test. E se per Giroud occorre attendere ancora la soluzione del caso Politano (ma nel caso i tempi si allungassero l'operazione verrà "scorporata" e anticipata), novità in uscita su Vecino potrebbero arrivare a breve: oltre a Siviglia e Tottenham, c'è da registrare da ultimo l’interesse del Manchester United.