Nessun problema per Novak Djokovic, che si prende i quarti di finale degli Australian Open battendo Diego Schwartzman con il punteggio di 6-3, 6-4, 6-4: lo aspetta il canadese Milos Raonic. Ci mette un set in più Roger Federer: battuto 4-6, 6-1, 6-2, 6-2 Marton Fucsovics, ora affronterà Tennys Sandgren. Eliminata invece Coco Gauff: la prodigiosa 15enne perde contro Sofia Kenin in tre set, con il punteggio finale di 6-7(5), 6-3, 6-0.
Di fronte a un Nole così c'è poco da fare per chiunque. Il fenomenale serbo ci mette due ore e sette minuti per archiviare il capitolo ottavi di finale degli Australian Open nonostante sulla sua strada si pari un osso certamente non facile: Diego Schwartzman, che nel ranking Atp occupa la posizione numero 14. Ebbene, l'argentino solo nel secondo set si toglie la soddisfazione di strappare un break a Djokovic, che per il resto rimane in controllo totale delle operazioni in una partita in cui al servizio concede le briciole dall'inizio alla fine. Lo confermano i dati, che parlano di qualcosa come 75% di punti a segno con la prima e 8 ace in una partita sostanzialmente senza storia. L'unico cenno di vita da Schwartzman arriva con l'unico break del match, quando però il suo formidabile avversario era già sul 3-0. Per il serbo (che affronta lo Slam australiano da campione in carica) è l'undicesimo quarto di finale della carriera a Melbourne, che lo vedrà affrontare Milos Raonic. Anche il canadese fatica pochissimo nel suo match contro il croato Marin Cilic: finisce 6-4, 6-3, 7-5 una partita che solo nel terzo set si riscalda superando i tre quarti d'ora di durata solo sfiorati nei due set precedenti (e in cui Raonic punta al bersaglio con il minimo sforzo, prendendosi solo due break, quelli decisivi). Il terzo arriva invece dopo un grande equilibrio all'undicesimo game, con Cilic che non riesce a reagire dopo aver sprecato sul 5-4 le uniche due palle break della sua partita dopo quelle che non gli avevano permesso il sorpasso sul 3-3 del primo set.
Ci mette invece quattro set e meno di due ore e un quarto Roger Federer per avere la meglio su Marton Fucsovics, che già aveva eliminato a Melbourne due anni fa proprio agli ottavi di finale. Colui che ha eliminato la speranza azzurra Jannik Sinner approccia con grande coraggio la sfida con King Roger, reduce dalla complicatissima sfida con John Millman conclusa con una rimonta di sei punti consecutivi al super-tiebreak. E il fuoriclasse di Basilea sembra non aver metabolizzato tutte le tossine del turno precedente, tanto che il primo break è del suo avversario, che si porta sul 4-3 nel primo set grazie a un servizio pulito e le imprecisioni di Federer (che nel game decisivo va due volte in rete). La partita però cambia completamente volto già nel secondo set, con lo svizzero che trova il break del 2-0 e concede le briciole a un avversario che non riesce a trovare le adeguate contromisure. Così Fucsovics si toglie la soddisfazione di prendersi il punto dell'1-3 lasciando il rivale a 0 punti, ma poi gli concede il doppio break e la partita sembra prendere già una fisionomia fin troppo chiara. La dimostrazione arriva nel terzo set, con Federer che vola sul 4-0 e reagisce anche quando il magiaro si inventa il controbreak del 2-4. Immediatamente arriva il nuovo break dello svizzero con un formidabile serve and volley che è l'anticamera per l'ultimo game conquistato anche annullando un'ulteriore palla break a un Fucsovics cui va concesso di averci provato oltre i limiti delle sue possibilità. La partita sembra però già in ghiaccio quando Federer gli strappa immediatamente il servizio per l'1-0 del primo game in un quarto set con pochissimi rischi, e che dopo il break del 5-2 sorride allo svizzero al terzo match point. E per l'uomo che ha riscritto la storia del tennis ora arriva la sfida con... Tennys: si tratta di Sandgren, reduce dalle vittorie su Berrettini e Fognini. "Con un nome del genere non poteva giocare a baseball, ma sono felicissimo di affrontarlo. Dopo un'intera vita trascorsa a giocare a tennis non vedo l'ora di giocare contro Tennys", sorride Federer a fine partita. Con la tranquillità del campione che, al netto di qualche acciacco fisico, sa di poter andare lontano anche quest'anno in quel di Melbourne.
TABELLONE FEMMINILE
Comunque sia, è già stato un successo. Coco Gauff saluta Melbourne agli ottavi di finale, dopo aver incantato fin qui ed essersi guadagnata l'affetto dei fan mondiali del tennis con una corsa che a 15 anni d'età può già essere definita memorabile. Fatale lo scontro tutto statunitense con Sofia Kenin, numero 14 del mondo che mai era arrivata così avanti in uno Slam. Eppure il primo set premia ancora la freschezza di Coco, che riesce a prevalere al tie-break 7-5 dopo una maratona di quasi un'ora. Le sue pile si scaricano però di colpo nel quarto game del secondo set, perso insieme al servizio dopo dieci punti tesissimi. Da quel momento in poi degli 11 game restanti la Gauff se ne aggiudica appena uno, crollando a 0 in un terzo set che sfora di poco la mezz'ora. Finisce 6-7(5), 6-3, 6-0, ma di questa ragazza torneremo certamente a parlare.
Passa il turno rimontando un set anche Petra Kvitova, costretta al 6-7(4), 6-3, 6-2 dalla coriacea greca Maria Sakkari, mentre continua a sorprendere Ons Jabeur: la tunisina, numero 78 del ranking mondiale, piega in un'ora e 19 minuti la cinese Qiang Wang, che nel turno precedente aveva eliminato Serena Williams e che abbandona gli Open con un 7-6(4), 6-1 senza troppe storie. Qualche grattacapo di troppo invece per la numero uno del mondo Ashleigh Barty, che elimina Alison Riske in tre set: 6-3, 1-6, 6-4 per la beniamina di casa, che soffre tantissimo la statunitense nel secondo set per poi prendersi il break decisivo nel terzo set quando il punteggio era già sul 5-4, evitando così un insidioso tie-break.