BUONI E CATTIVI

Buoni e cattivi: Insigne cuore e gol, Juve steccano i tre tenori

Un primo tempo orribile: pressing e contropressing, zero tiri e zero emozioni. Una ripresa ricca di pathos, con tre gol e un Napoli che vince meritatamente e una Juventus che rimedia la seconda sconfitta in campionato (terza stagionale): dopo i due ko contro la Lazio, ecco il passo falso di Napoli, Evidentemente l'azzurro e le sue sfumature bianco e celesti non portano bene alla Sarri's Band.

PREMIO CAPITANO CORAGGIOSO - Nella tragica serata della scomparsa di Kobe Bryant il migliore in campo al San Paolo veste la "sua" maglia, la numero 24. Lorenzo Insigne non solo propizia il primo gol di Zielinski e si mette in proprio firmando il raddoppio: la sua è una prestazione a tutto campo e a tutta sostanza. Tanti recuperi difensivi, grande sacrificio, prova insomma da capitano vero. Con in più l'ammonizione procurata a De Ligt due minuti prima del suo gol.

PREMIO RINASCITA - Meno di dieci giorni fa, dopo il tracollo contro la Fiorentina, Gattuso sembrava con un piede e mezzo fuori dal Napoli. Tra coppa e campionato, contro le due migliori squadre del nostro calcio, due vittorie convincenti sempre in quel San Paolo che pareva stregato. E un dato che va in controtendenza rispetto al luogo comune che vuole l'ex milanista allenatore tutto grinta: dei sette ammoniti, solo due (Demme e Hysai) sono del Napoli contro i cinque juventini.

PREMIO SBLOCCO - Ha sbloccato il risultato e si è sbloccato segnando al San Paolo per la prima volta in questa stagione. Piotr Zielinski, il polacco più italiano che ci sia (26 anni a maggio, da nove nel nostro Paese), è centrocampista completo: imposta, contrasta, segna e fa segnare. Anche con il suo avvio un po' stentato si spiega la difficoltà del Napoli in un campionato che - fino al successo contro la Juventus - sembrava una via crucis.

PREMIO PERSONALITA' - Il suo tocco sulla rovesciata vincente di Insigne, qualche anno fa, lo avrebbe fatto entrare nel tabellino dei marcatori con una sempre ignominiosa autorete. Ora i regolamenti sono cambiati. E al di là del tocco (forse non così determinante) la partita di De Ligt è stata da applausi: chiusure puntuali, precise uscite palla al piede, piazzamenti sempre felici. Insomma, un'altra prova convincente dell'olandesino che sembra lontano parente del difensore spaesato di inizio stagione.

PREMIO AMARO RITORNO - Fischi e striscioni per Maurizio Sarri: intendiamoci, sempre meglio l'accoglienza del pubblico napoletano che il risultato finale... In questa Juve che perde e gioca male, che praticamente non impensierisce mai Meret e che ha guizzi "da Juve" solo nelle battute finali continuano a preoccupare i numeri di una squadra che ha incassato gol in 17 delle 21 partite di campionato e che nonostante i tre tenori ha soltanto il quarto attacco della Serie A.