Una gara perfetta, o quasi. Se non fosse stato per quel gol preso nel finale, che un rapace d’area di rigore come Cristiano Ronaldo difficilmente si lascia sfuggire e così è stato. Vittoria giusta e meritata del Napoli, bravo a regalarsi una notte da protagonista. Come ai tempi del “Sarrismo”, che ormai sembra un lontano ricordo finanche per l’uomo che l’ha ispirato e non sa più realizzarlo senza gli elementi che lo hanno generato. Questo è il Napoli di Gattuso, tutto grinta, cuore e veleno nelle gambe, con l’istinto killer capace di colpire al momento opportuno. Due gol, griffati Zielinski e Insigne, nati con un attento palleggio, volto a sfruttare i pochi varchi lasciati liberi dalla difesa bianconera. Sarri ha parlato di approccio sbagliato: onestamente non sono d’accordo, perché la Juventus ha tenuto il campo bene ed è stato bravo il Napoli a bloccarla totalmente e a pungerla al momento opportuno.
L’anomalia è vedere gli azzurri a 27 punti in classifica. Lo sappiamo tutti. I valori di questa squadra non sono da decimo posto in graduatoria. Ecco perché i segnali raccolti contro Lazio in Coppa Italia e Juventus in campionato lasciano ben sperare. La squadra è in ripresa e, dopo i carichi di lavoro stabiliti dal nuovo allenatore, iniziano ad intravedersi segnali importanti. C’è la voglia di recuperare il terreno perduto. L’obiettivo immediato dei 40 punti, posto dall’allenatore, fa comprendere la nuova mentalità acquisita: va bene battere la prima della classe, ma serve continuità. Di qui la convinzione che contro Sampdoria, Lecce e Cagliari si capirà se il Napoli sarà guarito definitivamente e se la cura Gattuso avrà fatto totalmente effetto. Intanto, aspettando i migliori Fabian e Milik, giusto sottolineare gli aspetti positivi: gli innesti di Demme e Lobotka hanno restituito verve e idee ad un centrocampo privo di playmaker. Con l’arrivo di Politano e il recupero di Mertens, Koulibaly, Allan e Ghoulam i progressi potranno solo aumentare. Detto ciò, va bene volare basso ma pure godersi i tre punti ottenuti contro la Juventus con un Insigne trascinatore, uno Zielinski rapace d’area di rigore ed un pubblico nuovamente dodicesimo uomo in campo. Così si può tornare grandi. Intanto, io… speriamo che me la cavo.