Neanche le accuse sono riuscite ad inseguirlo con successo. Al grido di catch me if you can Tyreek Hill ha seminato il suo passato burrascoso e dopo aver lasciato indietro le brutte storie sul suo conto, dopo aver schivato le squalifiche ed essere uscito pulito o quasi dalle indagini per maltrattamento domestico, si è regalato una stagione indimenticabile continuando a rivelarsi imprendibile anche sul campo per gli avversari che spesso e volentieri nella regular season e nei playoff gli hanno letto soltanto la targa.
Mahomes gli ha preferito in stagione regolare soltanto Trevis Kelce come bersaglio, 58 ricezioni per Hill con quasi 1000 yards e 7 TD da arrotondare con le statistiche dei playoff, che al momento riportano un incredibile zero nella casella delle segnature, come se il ricevitore da West Alabama stesse aspettando il grande giorno per ritornare ad essere decisivo per i suoi Chiefs. Hill ha superato le 4.000 yard di ricezione in carriera diventando il giocatore della franchigia più veloce a raggiungere questo traguardo in carriera, tagliato in 58 partite. Il grande Otis Taylor in precedenza lo aveva ottenuto con una gara in più, alla 59ª esibizione con la maglia di KC.
Hill si è rapidamente affermato come il giocatore più veloce della NFL. La sua velocità in campo si è tradotta spesso in punti. Andy Reid ha sicuramente tra le mani uno dei giocatori più esplosivi del campionato. La sua reputazione di minaccia costante per la secondaria avversaria ha pagato enormi dividendi per i Chiefs e la statistiche del ricevitore di Lauderhill potevano essere addirittura migliori senza qualche fisiologico infortunio superato strada facendo.
Le storie extra campo a questo punto interessano poco anche perché i Chiefs hanno una solida tradizione con i giocatori problematici. Oltre a Hill anche il defensive end Frank Clark è passato attraverso un passato burrascoso con accuse di abusi domestici. Le presunte percosse di Hill nei confronti di suo figlio, che avrebbero portato alla rottura del braccio del piccolo, sono solo uno sbiadito ricordo come anche il rischio di squalifica da parte della NFL che, ad indagini concluse, in estate decise poi di ritenere non punibile il giocatore suscitando un certo sdegno da parte degli americani. Tyreek è ripartito a razzo verso la sua meta, una meta chiamata Superbowl, la partita della vita da giocare in casa, a Miami, nella sua Florida per dare un’altra spolverata alla sua reputazione e una pure alla sua bacheca pronta ad ospitare il Super Bowl Ring, l’anello del vincitore che tutti i giocatori della NFL sognano di ricevere almeno una volta nella loro vita.