Tra Mediaset e il Super Bowl c’è un filo invisibile che le lega dal 1981. Era la notte del 25 gennaio quando in onda su Canale 5 fu trasmessa per la prima volta in Italia quella che l’indimenticato Mike Bongiorno chiamò “la finale del football americano”. E fu la voce di Marco Lucchini a raccontarci la schiacciante vittoria degli Oakland Raiders 27-10 sugli Eagles di Philadelphia.
La finale NFL è da sempre uno degli eventi più seguiti al mondo, e anche quest’anno sarà visibile in Italia in chiaro sul Canale 20 del vostro telecomando. Una sfida, quella tra i 49ers e i Chiefs, che si porta dietro diverse curiosità. Cosa unisce San Francisco e Kansas City? Prima di tutto, Joe Montana. Joe Cool, o The Comeback Kid per la sua capacità di vincere in rimonta, è stato il più grande quarterback di tutti i tempi prima dell’avvento di Tom Brady: ha giocato tutta la carriera a San Francisco, passando poi ai Chiefs dove ha trascorso le due ultime stagioni riportando la squadra in semifinale dopo 22 anni. È la prima volta che San Francisco e Kansas City si incontrano in un Super Bowl. E che ci crediate o no, è la prima volta che un Super Bowl presenterà due squadre con il rosso come colore principale dell’uniforme. I Chiefs indosseranno infatti le loro tradizionali maglie rosse da casa con pantaloni bianchi, mentre i 49ers scenderanno in campo con le maglie bianche standard e pantaloni d'oro.
La sfida per il Vince Lombardi Trophy (chiamato così in onore dell'head coach dei Packers scomparso nel '70) è da sempre l’evento televisivo più seguito negli USA e non solo: 19 dei 20 programmi TV più visti in America sono Super Bowl, con il XLIX del 2015 quale più visto in assoluto con 111,5 milioni di spettatori. Unica eccezione: l’ultima puntata del telefilm M*A*S*H al 9º posto, ma parliamo del 1983. Tra le altre cose, è stato calcolato che la domenica della finalissima è il secondo giorno in cui si consuma più cibo negli USA dopo la giornata del ringraziamento. Nel Super Bowl del 2015, tra la popolazione presente allo stadio e quella che invece ha visto il match in televisione, è stato stimato un consumo di ben 51,7 milioni di lattine di birra, 1,23 miliardi di ali di pollo, con oltre 48 milioni di americani che hanno ordinato cibo da asporto. Durante la diretta della partita, ogni break pubblicitario da 30” è stato venduto a 4 milioni di dollari ciascuno, praticamente 120mila dollari al secondo. E non a caso da sempre la diretta televisiva del Super Bowl è diventata la principale vetrina per spot altamente stravaganti o costosi.
La corsa al biglietto anche quest'anno è stata intensissima e il prezzo medio continua a salire. Per il momento ci si attesta sui 6.414 dollari a biglietto, con acquirenti che provengono da otto Paesi diversi e 35 Stati. La somma media per un ticket non è mai stata così alta: sorpassato il Super Bowl dello scorso anno tra i New England Patriots e Philadelphia Eagles.