Olivier Giroud e Islam Slimani sfumati in mattinata, l'idea Pinamonti tramontata praticamente sul nascere, poi il no di Zaza al prestito: l'Inter ha provato fino all'ultimo a regalare un attaccante a Conte prima della chiusura del mercato ma alla fine si è dovuta arrendere. La pista più calda era legata a Simone Zaza: era stato trovato un accordo di massima tra nerazzurri e Torino per un prestito oneroso da 3 milioni, con diritto di riscatto fissato a 13. La formula, però, non ha convinto il giocatore che voleva partire solo per un obbligo di riscatto o una cessione immediata a titolo definitivo.
L'attaccante granata era sul mercato, avrebbe scartato le piste estere (Monaco e un club turco) perché voleva rimanere in Italia. All'Inter, avrebbe ritrovato Antonio Conte, con cui aveva giocato molto bene in Nazionale ma non era convinto dalla possibilità di dover tornare a Torino a giugno.
Questione Pinamonti, ceduto proprio dall'Inter al Genoa la scorsa estate in prestito con obbligo di riscatto fissato a 18 milioni di euro (e promessa di controriscatto a giugno per 19 milioni): sarebbe stata operazione tecnicamente complessa anche se comunque aveva ricevuto l'ok della Lega Calcio. Alla fine sono stati i rossoblù a chiudere visto che, sfumato Iturbe, avrebbero dovuto trovare un sostituto di Pinamonti a poche ore dal gong finale.
Il mercato nerazzurro si chiude quindi con Ashley Young, Victor Moses e Christian Eriksen: in attacco Conte rimane con Lukaku, Martinez, Sanchez e Esposito.