Di attaccanti Jürgen Klinsmann, 614 presenze e 273 gol tra club e nazionale tedesca in carriera, dovrebbe intendersene eccome e c'è un attaccante di cui l'ex bomber tra le altre di Inter e Bayern Monaco sembra proprio esserci innamorato: Krzysztof Piatek. L'attuale allenatore dell'Hertha Berlino ha parlato del centravanti polacco ex Milan prima della sfida di Coppa di Germania contro lo Schalke e ha usato toni entusiastici: “È un attaccante completo, di grande qualità. Ha un solo obiettivo: segnare. Era il profilo che stavamo cercando".
"È un giocatore grintoso, che rincorre gli avversari e che rende la vita difficile ai difensori. L’ho seguito molto ed ero a conoscenza della sua situazione - ha spiegato il tecnico tedesco - In Italia quando le cose non vanno per il meglio, gli scenari possono cambiare velocemente. Per questo motivo, quando abbiamo capito che poteva essere sul mercato, io e Michael (Preetz, direttore sportivo ndr) abbiamo valutato l’ipotesi di contattarlo per capire se fosse stato interessato o meno a trasferirsi a Berlino. Fortunatamente ha accettato”.
"La sua determinazione sarà fondamentale per noi" ha detto Klinsmann, che per descrivere l'atteggiamento del Pistolero ha raccontato un aneddoto relativo alla prima presenza (senza gol) in Bundesliga: "L’esempio migliore che posso fare riguarda la sua prima azione: dieci secondi dopo essere entrato in campo ha recuperato un pallone rubandolo ad un avversario. Voglio che sia una guida per i giocatori più giovani, che trasmetta questo tipo di atteggiamento. Eravamo alla ricerca di giocatori in grado di fare la differenza e siamo eccitati all’idea di avere un giocatore come Piatek con noi perché ha giocato in Nazionale e al fianco di un grande campione come Lewandowski. Ora il suo obiettivo deve essere quello di diventare uno dei migliori centravanti in Europa, magari vincendo la classifica marcatori agli Europei”.
“Al giorno d’oggi – ha detto ancora il tecnico – non vince chi gioca meglio dei propri avversari, ma chi lavora più dei propri avversari. Questo è il tipo di cultura che vogliamo impiantare qui. Krzysztof deve essere una guida in questo senso, perchè il suo talento nasce dal fatto che abbia lavorato più di altri, non meno. Voglio che i giovani lo guardino e pensino ‘Cazzo, ha lavorato ancora più di me!’, trovando la motivazione necessaria per lavorare ancora di più”. Tra Piatek e il suo nuovo allenatore è già amore.