MORTE BRYANT

Morte Bryant: Kobe, Gianna e gli altri corpi delle vittime restituiti alle famiglie

Nei prossimi giorni previsto un rapporto preliminare sull'incidente del 26 gennaio

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I corpi di Kobe Bryant, della figlia Gianna e delle altre sette vittime dell'incidente in elicottero dello scorso 26 gennaio sono stati tutti restituiti alle rispettive famiglie: lo ha reso noto il medico legale della contea di Los Angeles. Intanto nei prossimi giorni è previsto un rapporto preliminare sulla caduta del velivolo, avvenuta a 30 miglia nord-ovest di LA anche se il report finale non sarà disponibile prima di un anno.

Il tributo a Kobe Bryant prima del kick-off

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Oltre a Bryant, 41 anni, e la sua figlia 13enne, nell'incidente hanno perso la vita Payton Chester, 13 anni; Sarah Chester, 45 anni; Alyssa Altobelli, 14; Keri Altobelli, 46; John Altobelli, 56; Christina Mauser, 38 anni; e il pilota dell'elicottero, Ara Zobayan, 50 anni. Secondo il coroner, la causa della morte è stata certificata come un incidente.

Il National Transportation Safety Board sta cercando di determinare la causa dell'incidente e ha raccolto una serie di prove sulla scena. Secondo l'agenzia, la scarsa visibilità avrebbe giocato un fattore chiave e non a caso saranno esaminate delle foto che mostrano le condizioni meteorologiche al momento dello schianto. Secondo le prime informazioni, l'elicottero sarebbe precipitato ad alta velocità prima di schiantarsi contro la collina.