Nel segno di Zlatan Ibrahimovic, ma anche nel segno di Ante Rebic. Il Milan sta uscendo dalle nebbie della prima parte di stagione e una delle scoperte più piacevoli del nuovo anno è senza dubbio il croato, sbocciato a gennaio dopo cinque mesi di letargo. A ventisei anni passati il jolly offensivo sembra finalmente pronto per il salto di qualità, per far dimenticare le precedenti giovanili esperienze flop in Italia, alla Fiorentina e al Verona, cercando di avvicinarsi al rendimento dei migliori momenti vissuti con la maglia dell'Eintracht Francoforte.
In Germania col numero 4 sulla schiena, la prescelta maglia 12 era stata assegnata ai tifosi e allora Ante aveva optato per lo stesso numero dell'amico Perisic, al Milan con il 18, per diventare il quinto croato della storia rossonera a segnare dopo Boban, Simic, Pasalic e Kalinic.
Prime gioie milaniste, doppietta per battere l'Udinese all'ultimo respiro, arrivate il 19 gennaio, da subentrante nella ripresa. Due gol che spazzano via la delusione dei pochi scampoli concessi sia da Giampaolo sia dallo stesso Pioli, onda positiva subito cavalcata con la rete del faticoso successo di Brescia.
Altri tre squilli nell'ultima settimana, dall'illusione derby passando per il sigillo rossonero nell'1-1 con la Juve in Coppa Italia fino alla rete da tre punti al Torino, per raccontare come Rebic ambisca a trasformarsi anche in uomo gol (nel 2020 ha realizzato il 50% dei gol del Milan in Serie A).
Rebic di mestiere fa la seconda punta, ma all’occorrenza anche l’esterno o la prima punta. Soprattutto corre, in partita fa chilometri, è attaccante e insieme anche terzino ed è esploso all'improvviso dopo le vacanze di Natale, quando a Milano è arrivato Ibra, un altro che come il croato ha attitudine al sacrificio e grande personalità.
Dopo tutto parliamo di un vicecampione del mondo, di un giocatore capace di imprese quasi impossibili: nel 2018 con una doppietta al Bayern ha riportato un trofeo nella bacheca dell'Eintracht dopo 30 anni e adesso sta riportando il Milan in Europa a suon di gol (agganciata la zona Europa League che sembrava un miraggio qualche tempo fa).
Il Milan, che spera di tornare presto a lottare posizioni più prestigiose di classifica, può contare ora su un Rebic in più.