L'uomo giusto al momento giusto. A volte la carriera di un giocatore può svoltare anche per un colpo di (s)fortuna e sembra proprio quello che è successo a Matteo Gabbia, difensore classe 1999 del Milan che ha fatto il suo esordio in rossonero contro il Torino e ha decisamente convinto il pubblico di San Siro. È il minuto 44', Kjaer accusa un problema muscolare e chiede il cambio, Duarte è indisponibile da tempo e Musacchio lamenta un indurimento al polpaccio: tocca a Matteo, che in Serie A non ha mai giocato un minuto con la prima squadra.
"Ho pensato che finalmente fosse arrivata un'occasione. Ero tranquillo perché in questi mesi avevo lavorato bene. Poi una volta che si entra in campo quello che fai dipende tanto da te" ha detto il giovane difensore dopo il match. E quello che ha fatto, Gabbia l'ha fatto bene: dopo un inizio un po' timido arrivano giocate utili, una bella chiusura su Belotti, addirittura una fuga in avanti e, soprattutto, gli applausi di San Siro: "L'esordio è il coronamento di un sogno e di momenti di lavoro importanti - le sue parole dopo il successo sul Toro - ringrazio tutto lo staff e i miei compagni che ogni giorno mi aiutano. Mi fa molto piacere dedicare questa partita ai miei nonni, che mi accompagnavano a Milanello da quando avevo 6 anni e hanno l'abbonamento allo stadio. Saranno sicuramente felici, sono molto contento". Come contento era anche Zlatan Ibrahimovic, a svelarlo è stato lo stesso Gabbia: "Ibra mi ha fatto i complimenti: non è di tante parole ma quelle che dice valgono tanto".
Insomma, un esordio da sogno anche a parole: Gabbia dimostra di essere misurato e avere la testa sulle spalle, ma a chi si ispira? "Vedere gente come Maldini, Nesta, Thiago Silva mi è servito. Oggi imparo da chi ho vicino in allenamento: Musacchio, Kjaer e naturalmente Alessio Romagnoli". E a proposito di Romagnoli, entrambi hanno esordito in Serie A con l'insolito 46 sulle spalle, una maglia che Gabbia, nato a pochi passi da San Siro, custodirà con gelosia.
"Spero di affrontare altre notti così, con i piedi per terra ma consapevole di vivere un sogno" ha detto ancora Gabbia, che ora può sognare di giocare la prima da titolare con la maglia del Milan già a Firenze visto che la difesa dei rossoneri è ridotta ai minimi termini.