Basket, Nba: i Lakers battono Memphis, vincono Gallinari e Melli

I gialloviola si impongono 117-105 con 32 punti di James. Oklahoma piega Denver, i Pelicans dominano a Portland

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Nella notte di Nba i Los Angeles Lakers battono Memphis per 117-105: 32 punti di LeBron James aiutano i gialloviola a trovare il quarto successo di fila. Ok Toronto, Dallas, Boston, vincono anche due italiani. Danilo Gallinari, pur tirando male, realizza 15 punti nel 113-101 di Oklahoma su Denver, mentre Nicolò Melli ne trova 13 partendo dalla panchina nel successo di New Orleans su Portland: protagonista Zion Williamson con 25 punti.

LOS ANGELES LAKERS-MEMPHIS GRIZZLIES 117-105
Successo facile, mai in discussione, dei Lakers (42-12), in testa dall'inizio alla fine contro Memphis. I californiani vincono la quarta gara di fila, trascinati nel punteggio dai 32 punti di LeBron James, frutto di un grande 10/17 dal campo. Anthony Davis chiude a 28 punti dopo aver tremato per un colpo al polpaccio quando la partita era iniziata da soli due minuti. The Brow va negli spogliatoi e torna in campo nel secondo quarto, facendo la differenza nella ripresa: qui arrivano 24 dei suoi 28 punti, conditi dal solito dominio difensivo (13 rimbalzi, sette rubate, una stoppata). I Grizzlies (28-28) sono bravi a risalire dal -25 in apertura di terzo quarto e si avvicinano a -4 con un libero di Gorgui Deng concesso dopo un tecnico al coach dei Lakers Frank Vogel. Los Angeles ne ha abbastanza e riporta gli ospiti a debita distanza con un parziale di 17-6 prima del garbage time finale. A Memphis non bastano dunque i 20 punti di Josh Jackson e 17 di Ja Morant (con un brutto 5/14 dal campo).

OKLAHOMA CITY THUNDER-DENVER NUGGETS 113-101
Grazie a un portentoso ultimo quarto, Oklahoma supera Denver e conferma la sua candidatura per un ruolo da protagonista anche in una post-season che, a meno di catastrofi, sembra certa. In grande spolvero Chris Paul, autore di 29 punti, ma come è al solito è il gruppo a portare Okc (34-22) al successo. Sette giocatori sui nove impiegati raggiungono infatti la doppia cifra: 19 punti (di cui dieci nell'ultimo quarto) arrivano da Steven Adams, che offre anche il solito lavoro in difesa (17 rimbalzi, quattro rubate, due stoppate), mentre Danilo Gallinari è il terzo miglior realizzatore dei suoi con 15 punti. Tuttavia l'azzurro passa una brutta serata al tiro: 4/14, di cui 2/7 da tre, mentre dalla lunetta è perfetto (5/5). Oklahoma, che realizza 25 punti dalle 19 palle recuperate a Denver, fa la differenza in un ultimo quarto terminato 35-24: ai Nuggets (38-18) non basta la solita prestazione maiuscola di Nikola Jokic, autore di 32 punti con un pauroso 12/15 dal campo.

PORTLAND TRAIL BLAZERS-NEW ORLEANS PELICANS 115-128
Colpo-playoff dei Pelicans, che vincono agilmente al Moda Center di Portland, in una gara che li ha visti sempre avanti. Zion Williamson continua a dare dimostrazione della sua forza, mettendo a referto 25 punti in 29 minuti, con 10/17 dal campo: per la prima scelta del Draft è la settima gara consecutiva con almeno un “ventello”. Il secondo violino è Jrue Holiday, che trova 20 punti ed è una sentenza da tre (4/6), buoni i contributi di Brandon Ingram e Lonzo Ball (rispettivamente 16 e 15 punti con percentuali al tiro superiori al 50%). Considerevole anche il bottino di Nicolò Melli: 13 punti in 19 minuti, con 5/11 dal campo e tre triple a segno per l'azzurro, che inizia la gara in panchina. NOLA (24-32) va anche sul +22 nel corso del match e gestisce senza problemi i tentativi di rientro di Portland, che in assenza dell'infortunato Damian Lillard è guidata nel punteggio da CJ McCollum (27 punti e dieci assist). Per Carmelo Anthony 20 punti ma anche 6/17 al tiro, buona la prestazione di Hassan Whiteside (19 con 9/16 dal campo, più 12 rimbalzi). Quarto k.o. nelle ultime cinque gare per i Trail Blazers, di cui due proprio contro New Orleans: la franchigia dell'Oregon rimane nona a Ovest ma i Pelicans si avvicinano a mezza gara di distacco.

TORONTO RAPTORS-PHOENIX SUNS 118-101
Non si fermano più i Raptors (41-15), che trovano la 16esima vittoria nelle ultime 17 gare. Quella contro Phoenix ha storia solo per alcuni minuti in apertura di ultimo quarto, il resto è un dominio canadese con Pascal Siakam nel ruolo di migliore attore protagonista: 37 punti, 12/19 dal campo di cui 5/9 da tre, perfezione a cronometro fermo. Toronto porta tutto il quintetto iniziale in doppia cifra e in panchina non la raggiunge solo Chris Boucher, tra coloro che sono stati impiegati per un numero considerevole di minuti. I Suns (22-34), finiti anche a -26, si rifanno sotto fino al -6 (96-90) firmato da un canestro dalla media di Deandre Ayton, per poi ripiombare nel baratro fino al -17 finale. Miglior realizzatore per Phoenix Devin Booker: 21 punti.

MINNESOTA TIMBERWOLVES-BOSTON CELTICS 117-127
Partita tirata e spettacolare al Target Center di Minneapolis, con difese disattente e attacchi in gran serata. Hanno la meglio i Celtics (39-16), trascinati dai 29 punti di Gordon Hayward e dal career-high di Daniel Theis (25 punti conditi da ben 16 rimbalzi). Finita qui? No, perché Boston trova 28 punti (e 11 rimbalzi) da Jayson Tatum e 25 da Jaylen Brown: quattro giocatori con almeno 25 punti in cascina, per trovare un caso analogo nella storia della franchigia occorre tornare al 1960. In doppia cifra anche Marcus Smart (dieci sia a livello di punti che come assist): con queste cifre Kemba Walker può tornare con calma dall'infortunio al ginocchio che lo ha colpito dopo l'All-Star Game. I Celtics continuano dunque l'inseguimento a Toronto, seconda a Est: i canadesi restano a una gara e mezza di distanza ma Boston deve concedere meno punti se vuole avere chance di sorpasso. Minnesota (16-38) è il terzo peggior attacco della lega e si è presentata alla gara in maniera piuttosto rimaneggiata: ciononostante, sono arrivati 27 punti da Malik Beasley, 18 da D'Angelo Russell (con 13 assist, miglior prestazione stagionale) e 17 da Juancho Hernangomez (season-high).

UTAH JAZZ-SAN ANTONIO SPURS 104-113
Gran colpo degli Spurs, che vanno a dominare su uno dei campi più difficili della Nba, la Vivint Smart Home Arena di Salt Lake City. Ottima la prestazione al tiro dei neroargento (44% dal campo ma soprattutto 50% da tre), buonissimo anche il dato sulle palle perse (solo sette, dieci in meno di Utah). Una gara che ha visto la banda di Gregg Popovich sempre avanti al netto dei possessi iniziali: dopo un primo quarto terminato 27-21, San Antonio infila un break di 17-0 e allunga sul +19 già all'intervallo lungo, per poi volare a +25 sul finire del terzo quarto con i liberi di Derrick White. Partita dunque in ghiaccio, i Jazz riducono le distanze fino al -9 finale solo negli ultimi possessi. Con Marco Belinelli non utilizzato, il tabellino degli Spurs (24-31) è guidato dai 23 punti di Dejounte Murray. I migliori realizzatori di Utah (36-19) sono invece Rudy Gobert ed Emmanuel Mudiay, con 18 punti a testa. In Western Conference, Utah resta quarta mentre San Antonio continua a coltivare speranze di playoff andando a tre gare e mezzo da Memphis, ottava.

ORLANDO MAGIC-DALLAS MAVERICKS 106-122
Al netto di un punteggio in equilibrio a metà del terzo quarto, Dallas (34-22) domina all'Amway Center di Orlando, tirando con il 51.2% dal campo, di cui un buon 39.5% da tre, potendosi permettere di perdere anche 16 palloni, il doppio rispetto ai Magic. Luka Doncic va a due assist dalla tripla doppia, per il resto domina con 33 punti e dieci rimbalzi. Lo sloveno è aiutato da Maxi Kleber, che trova 26 punti (massimo in carriera) dalla panchina e aiuta i Mavericks a ottenere il 19esimo successo in trasferta in stagione: sommando le ultime due regular season, Dallas ha centrato solo 18 vittorie lontano dall'American Airlines Center. Kristaps Porzingis aggiunge 24 punti e dieci rimbalzi, Evan Fournier guida il punteggio dei Magic con 28 punti, uno in più di Nikola Vucevic. Ma tolti questi due, a Orlando (24-32) resta ben poco.

NEW YORK KNICKS-INDIANA PACERS 98-106
I Pacers (33-23) passano con meno difficoltà di quanto dica il punteggio al Madison Square Garden, dove New York si sveglia solo nei minuti finali. Brutto primo quarto, chiuso sul 20-15 in favore dei padroni di casa, Indiana reagisce con 36 punti nei 12 minuti successivi, andando a riposo sul 51-44. Allungo importante dopo l'intervallo lungo, con i Pacers che volano a +22, gap gestito nonostante la grande rimonta dei Knicks, che si portano sul -4 a 23” dalla fine con una tripla di Damyean Dotson. Timeout immediato di coach Nate McMillan (che nell'ultimo quarto deve fare a meno di Victor Oladipo, bloccato da problemi alla schiena): Malcolm Brogdon e Domantas Sabonis realizzano i punti della sicurezza. T.J. Warren topscorer di serata (27 punti), per New York il migliore è Bobby Portis (19): a Est, Knicks (17-39) terz'ultimi mentre Indiana consolida il sesto posto.

WASHINGTON WIZARDS-CLEVELAND CAVALIERS 108-113
Seppur tirando con il 53.1% dal campo (40.7% da tre), Cleveland (15-40) fatica a espugnare la Capital One Arena e a regalare il primo successo a J.B. Bickerstaff, coach ad interim. Collin Sexton la fa da padrone realizzando 14 dei suoi 25 punti nell'ultimo quarto e gli ospiti ottengono la prima vittoria in back-to-back da gennaio. Buoni anche gli apporti di Cedi Osman (16 punti) e Darius Garland (15), mentre arrivano doppie doppie da Andre Drummond (12+12 rimbalzi) e Tristan Thompson (10+11), autori di due stoppate nel finale che, sommate a tutto il lavoro difensivo, aiutano a tenere i Wizards a 21 punti nel quarto conclusivo. A Washington (20-34) non bastano le 22 palle recuperate e i 26 punti di Bradley Beal, frutto però di medie bassissime al tiro: 9/28, di cui 1/10 da tre.