OGGI CON BORZILLO

Cuore tifoso Inter: c'è il piano B

L’Inter si prepara al rush finale; e Conte cerca di sorprendere gli avversari

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Sì, dai, diciamocelo; il modulo di Antonio Conte, quel 352 che tanto ha portato alle casse nerazzurre in termini di punti e prestazioni, sembra essere non al capolinea, giammai, ma quanto meno in minima discussione. Cosa che, fino a qualche settimana fa, sarebbe stata del tutto impensabile. Del resto gli avversari dei nerazzurri hanno dimostrato, ultimamente, di aver studiato con attenzione come fermare la macchina interista. Lecce, Cagliari, Atalanta, la vittoria sofferta di Udine, i primi quarantacinque minuti di un derby complicato e raddrizzato in un secondo tempo da raccontare ai nipotini, la sconfitta di Roma sponda Lazio con errori e orrori difensivi in una ripresa da dimenticare, la coppa Italia da riconquistare a Napoli; tanti, troppi indizi a far pensare che l’Inter sia diventata, per gli allenatori e le squadre avversarie, prevedibile. Forse proprio per questo qualche volta, durante le suddette partite, abbiamo assistito ad un cambio di modulo; quattro dietro, tre in mezzo e davanti uno due con Lautaro e Lukaku terminali, supportati da un trequartista o pseudo tale.

L’arrivo di Eriksen, sempre grazie, offre al tecnico di Lecce possibilità sconosciute fino a gennaio; perché se è vero, come ha ricordato Antonio Conte, che sono stati gli uomini di luglio a portare l’Inter dove è adesso, lo è altrettanto il gran lavoro societario durante la sessione invernale di acquisti e cessioni. Young, in un angolino a Manchester, sta ampiamente dimostrando per qual motivo sia stato a lungo terzino e capitano della nazionale inglese, Eriksen al 60% ha piedi incantati, Moses corsa e fisicità in via di recupero. Al netto di tutto la Società ha dato all’allenatore armi tali da poter cambiare modo di essere sul campo in ogni momento. Anche perché, non nascondiamoci, l’Inter ha perlomeno sette calciatori oltre la media del buono se non dell’ottimo; Samir, la coppia centrale De Vrji-Skriniar (con Godin a subentrare non so quanti hanno tre centrali del genere, se aggiungiamo Bastoni poi…), Brozo ed Eriksen in mezzo, Lautaro-Lukaku davanti. Potremmo anche aggiungerci Barella, già che ci siamo. Questi, ma è una mia personalissima opinione, devono o dovrebbero giocare sempre. Gli altri tre o quattro si scelgono a seconda dell’avversario. Insomma, la squadra oggi c’è. Gli uomini pure. Ora Conte ci deve mettere del suo. L’Inter attuale può e deve avere un piano B, necessariamente; il materiale umano è di prima qualità.

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