EUROPA LEAGUE

Coronavirus: Ludogorets a Milano con epidemiologo e 150 mascherine

Ecco le misure di sicurezza adottare dalla squadra bulgara, avversaria dell'Inter. Al ritorno test medico

Ludogorets, ansia coronavirus: giù dal pullman con mascherina e guanti

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C'è preoccupazione in casa Ludogorets per la trasferta a Milano per la sfida di Europa League contro l'Inter. La decisione di far disputare la gara a porte chiuse non basta per abbassare l'allerta coronavirus. Ecco perché, come riferisce il sito dir.bg, il club bulgaro ha adottato ulteriori misure di sicurezza: un epidemiologo dalla Bulgaria viaggerà insieme alla squadra che, al ritorno in patria, sarà sottoposta a test presso l'Accademia medica militare. Su richiesta del medico del club sono state acquistate 150 maschere di sicurezza per il soggiorno a Milano. Da ridurre poi al minimo i contatti con gli estranei in Italia.

Basterà questo per rendere più tranquilli i tifosi del Ludogorets preoccupati per la salute dei propri beniamini? Sui social e sul blog ungheresi si lamentano dei possibili rischi cui possono andare incontro i giocatori. "Questo significa che i calciatori del Ludogorets dovranno mettersi in quarantena per 14 giorni dopo il ritorno dall'Italia?", la domanda di qualche tifoso. "Non sarebbe stato meglio giocare la partita in campo neutro?". "Peccato per lo stadio vuoto - ha detto il capitano della squadra bulgara Svetoslav Dyakov sempre a dir.bg - Abbiamo aspettato queste partite contro grandi squadre".

IL PREPARATORE ATLETICO: "CHIESTO ALLA SQUADRA SE SE LA SENTIVA"
"Non mi era mai successo niente del genere. Lunedì l'allenatore, nel discorso alla squadra, ha chiesto ai giocatori se volevano viaggiare. Ha detto loro che se qualcuno non avesse voluto esporsi a questa situazione, l'avrebbe capito. Nessuno gli ha detto che non sarebbe voluto venire. Tutti vogliono giocare": il preparatore atletico del Ludogorets, Ivan Diaz Infantes, intervistato dal Mundo Deportivo, racconta il clima intorno alla squadra bulgara avversaria dell'Inter domani a San Siro a porte chiuse. La squadra è arrivata a Milano indossando guanti e mascherine. "Avremo nel bagaglio una maschera ciascuno, guanti e gel. Ci hanno persino dirottato verso il terminal VIP. Durante il nostro soggiorno - spiega il preparatore atletico - ci hanno chiesto di rimanere nelle camere il più a lungo possibile, di uscire per mangiare e poco altro e di cercare di non interagire con il personale dell'hotel".

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