Sembra passato un anno per nulla verrebbe da dire dopo la prestazione della Juventus a Lione nell'andata degli ottavi di Champions League. Perché se lo 0-2 di Madrid del 2019 era stato più pesante nel passivo e nella prestazione, la squadra francese rimane due gradini sotto quella di Simeone. Eppure i bianconeri, come l'anno scorso, si ritrovano a dover rimontare in vista del match di ritorno. Qualificazione assolutamente alla portata ma il messaggio che deve passare nello spogliatoio juventino è che i passi in avanti non si sono ancora visti, né nel gioco né nella mentalità. E vincere la coppa in questa maniera diventa un miraggio.
L'equivoco di questa Juve è che non si vedono i meccanismi di Sarri, che non a caso in conferenza ha ammesso di "non riuscire a far passare certi aspetti", ma neppure più quelli di Allegri. Siamo a metà del guado, una situazione che nessuno si sarebbe aspettato a fine febbraio, quando si entra nella fase delicata della stagione. Le difficoltà a cambiar pelle hanno avuto riflessi pure in campionato così ora la Juve non può neppure allentare la tensione in Serie A per cercare di concentrarsi sulla Champions, che rimane comunque il grande obiettivo del presidente Agnelli.
La difesa, ancora orfana di Chiellini, non è riuscita a dare una mano al centrocampo che, va detto, non si è aiutato neppure da solo. Pjanic era in cattive condizioni fisiche e si è visto ma l'apporto di Rabiot e Bentancur è stato rasente al nullo pensando a dinamicità, coraggio, appoggi e inserimenti. Si spiega così la sterilità offensiva e gli zero tiri nello specchio, un record negativo che non avveniva dal 2014. Sarri ha davanti più ostacoli da dribblare ma anche capacità e talenti in quantità per rientrare subito in carreggiata.
Detto che la Juve, anche questa Juve, può tranquillamente ribaltare la situazione al ritorno, non è tanto questione di risultato. La squadra deve ritrovare in fretta condizione, mentalità (pesanti in tal senso le parole di Bonucci) e punti di riferimento per mordere i match europei dal primo minuto: qualche tifoso ha paura di una precoce eliminazione ma può anche essere l'inizio di un nuovo percorso che porti a Istanbul il 30 maggio.