L'incubo di Filippo Magnini è finito: il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna ha annullato la squalifica di 4 anni per tentato doping che il Tribunale Nazionale Antidoping di appello aveva confermato lo scorso maggio. L'ente antidoping italiano dovrà anche pagare le spese. Una vittoria soprattutto morale per Magnini, ritiratosi a dicembre 2017, che sui social ha commentato: "Ho vinto, assolto in pieno".
Magnini era stato coinvolto nell'ambito dell'inchiesta penale che vede sotto processo il nutrizionista Guido Porcellini: inizialmente scagionato, era stato invece condannato dal TNA2 perché riconosciuto colpevole di aver violato l'articolo 2.2 del codice Wada (uso o tentato uso di sostanze dopanti). In realtà la sostanza in questione non è mai stata citata e lo stesso ex nuotatore è mai risultato postivio ad un test antidoping, anche se per la Wada non c'è differenza tra uso e tentato uso: viene sempre considerata la prima opzione.
FILIPPO ESULTA: "COME AVER VINTO UN MONDIALE"
"Mi sento come se avessi vinto un Mondiale. Penso che se scendessi oggi in acqua, farei il record del mondo". Filippo Magnini esprime a LaPresse tutta la sua soddisfazione per la decisione del Tas, "Quando il mio avvocato mi ha chiamato per darmi la notizia dell'assoluzione, sono esploso di gioia. Ho iniziato a chiamare tutti. Non posso essere più felice, dopo un'assurda battaglia durata tre anni. Da questa vicenda voglio lanciare un messaggio a tutti, quello di non mollare mai, nemmeno di un centimetro. A me hanno sempre insegnato cosi'".
Magnini ha inoltre commentato così sui propri profili social: "HO VINTO. Il TAS mi ha assolto in pieno da ogni tipo di accusa. È sempre stato così, le gare le ho sempre vinte negli ultimi metri. Mi hanno insegnato a non mollare mai. Sono sempre stato un atleta e una persona corretta. Tremo dalla gioia".
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