Non c'è proprio pace in casa Manchester City dove, dopo la squalifica per due anni da parte della Uefa, scoppia il Guardiola-gate. Come riportato dal Sun, infatti, nel 2017 un uomo che lavorava per un'agenzia esterna ha sottratto al tecnico catalano email con dettagli personali, informazioni sui propri giocatori e sui trasferimenti (visionando chat in cui si parlava di De Ligt e Papastathopoulos). L'hacker, ancora sotto processo, avrebbe poi provato a vendere i dati per 100mila sterline.
Nemmeno il tempo di godersi l'impresa del Bernabeu che il Manchester City fa parlare di sé ancora per vicende extra-campo. Questa volta il club inglese è vittima, così come il proprio allenatore. "Guardiola non sa che tutte queste informazioni che ho prelevato sono memorizzate nel suo account email - ha spiegato l’hacker agli inquirenti - Secondo me ha scaricato i suoi contatti sul suo cellulare senza accorgersene".
"Non è facile contrastare queste cose, soprattutto se a violare la propria fiducia è un tuo collaboratore esterno. Una volta terminato il rapporto con quella società esterna, non eravamo ancora a conoscenza dei gravi crimini che il loro dipendente avrebbe commesso mentre lavorava con noi e dei successivi presunti tentativi di trarre profitto da quei crimini", le parole di un dirigente del Manchester City, che ha denunciato il tentativo di truffa e collaborato con gli inquirenti.