Lazio, Inzaghi: "Sogno una festa come quella dello scudetto del 2000".
L'allenatore biancoceleste ci crede: "Lotteremo fino alla fine"
Simone Inzaghi si gode il primo posto della sua Lazio, prima volta dal 1999. "Non avrei mai immaginato di essere primo dopo 26 giornate - ha spiegato l'allenatore biancoceleste a fine gara - Lo scudetto si deciderà in base alla costanza che avranno le squadre, sperando di non perdere giocatori importanti nelle ultime partite. Sogno una festa come quella dello scudetto del 2000. Lotteremo fino alla fine".
L'allenatore esalta tutto il gruppo. "Sarebbe riduttivo parlare solo di Luis Alberto e Milinkovic. Io parlerei del gruppo, lasciare in panchina Vavro e Caicedo è stato durissimo. Correa si è allenato benissimo questa settimana, Vavro avrebbe meritato di giocare dopo la prova di Genova, ma visti le caratteristiche dei giocatori del Bologna ha scelto Luiz Felipe".
Strakosha tra i migliori in campo. "Bisogna calcolare che ci sono sempre degli avversari. Partita difficile per noi, considerato l'avversario e il loro allenatore. Nel primo tempo meritavamo di fare più gol, mentre nel secondo tempo - anche per merito del Bologna - non l'abbiamo chiusa".
I suoi 4 anni alla Lazio. "Abbiamo vinto due Supercoppe e una Coppa Italia in tre anni, quest'anno siamo in testa per merito. Abbiamo alzato dei trofei e magari qualcun altro avrebbe voluto farlo al nostro posto".
Sul rinvio di Juve-Inter. "Non ci ho minimamente pensato, abbiamo un problema grave che dobbiamo sconfiggere al più presto facendo tantissima prevenzione".
Analogie con la squadra che ha vinto lo scudetto nel 2000 e di cui lui faceva parte. "Penso l'atmosfera: abbiamo un grandissimo spogliatoio, con ragazzi che si vogliono bene. Accettano le mie decisioni. Anche l'anno dello Scudetto eravamo tanti e quello che diceva Eriksson lo accettavamo. Il 14 maggio? Una giornata per me importantissima. Quando ho preso la squadra 4 anni fa sognavo questo momento e lotteremo fino alla fine".