IL POST

Bernardeschi, che lezione: "Abbiamo fatto morire donne e bambini: oggi siamo noi gli emarginati, ricordiamocelo..."

Il calciatore della Juve: "Quando tutto questo finirà, non dimentichiamoci di questi giorni, di questa sofferenza, di questa isteria che ci ha trasformato in animali"

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Si può anche guardare al di là del vetro, oltre lo spazio minuscolo del giardinetto dei propri interessi, perché "oggi gli emarginati siamo noi, ricordiamocelo quando ad aver paura sarà qualcun altro, che chiede aiuto". Le parole sono di Federico Bernardeschi, uno di quei ragazzi belli, ricchi e ingellati di oggi che potrebbero - e spesso lo fanno - preoccuparsi banalmente della propria vita lussuosa. Ma non è così per tutti e c'è, per fortuna, qualcuno che rompe questo schema di egoismo e trae, in un momento delicato per il nostro Paese, lo spunto per una lezione a quanti, nei mesi e negli anni scorsi, hanno demonizzato i migranti e lottato per tenerli lontani dall'Italia. Bernardeschi affida il suo pensiero a un post che è bello e toccante: "Abbiamo fatto morire donne e bambini, perché prima veniva la nostra sicurezza, la nostra ricchezza e poi le loro vite. E adesso siamo noi gli emarginati, siamo noi ad essere discriminati e cacciati, rinchiusi tra i confini di un Paese che soffre. Quando tutto questo finirà, ricordiamoci di questi giorni, di questa sofferenza, di questa isteria che ci ha trasformato in animali mossi solo dall'istinto di sopravvivenza, senza ragione, senza rispetto per nessuno. Ricordiamocelo poi – è la conclusione della riflessione di Bernardeschi –, di come ci trasformano disperazione e paura di morire. Ricordiamocelo quando ad aver paura sarà qualcun altro, che chiede aiuto".  

Il riferimento è ovviamente all'emergeza coronavirus e a quello che sta accadendo in Italia: "Un virus sta dominando le nostre paure. Ci terrorizza, limita la nostra libertà, ci fa disprezzare l'altro. Abbiamo chiuso i porti a chiunque, rintanandoci nella nostra fedele cerchia, criticando gli altri la mattina al bar o in coda al supermercato durante la folle corsa per accaparrarci l'ultimo inutile pezzo di pane, che deve essere il nostro e di nessun altro, manco fosse la fine del mondo. Abbiamo deciso di offendere, cacciare, allontanare". E ora, come scrive poi Bernardeschi, tocca a noi.