In piena emergenza coronavirus la Uefa ha preso una decisione: Inter-Getafe e Siviglia-Roma, le due gare d'andata degli ottavi di Europa League che vedono il doppio incrocio Italia-Spagna, non si giocheranno. Non sono state rese note le date degli eventuali recuperi (la Uefa in questo non ha voluto sbilanciarsi limitandosi ad un laconico "ulteriori informazioni verranno comunicate più avanti").
I nerazzurri avrebbero dovuto ospitare i madrileni a San Siro, naturalmente a porte chiuse, ma il presidente Angel Torres aveva annunciato che il Getafe non sarebbe andato a Milano, anche a costo di perdere il turno. I giallorossi, invece, avevano annunciato che non sarebbero partiti per Siviglia nel pomeriggio, bloccati dalle autorità locali e nel frattempo si sono allenati a Trigoria in un clima surreale.
L’#ASRoma non andrà in Spagna per il match di Europa League contro il Siviglia a causa della mancata autorizzazione da parte delle autorità locali. Maggiori dettagli saranno resi noti dalla UEFA pic.twitter.com/oWB5mGUKWA
— AS Roma (@OfficialASRoma) March 11, 2020
L'Inter aveva anche fronteggiato il rifiuto netto da parte del Getafe di viaggiare in Italia: "Abbiamo chiesto alla Uefa di trovare un’alternativa a Milano. Non andremo in Italia a giocare contro l'Inter - la dura presa di posizione del numero uno del club spagnolo - Io non chiedo un permesso speciale per mettere a rischio la salute della mia spedizione. I permessi speciali si chiedono per questioni urgenti e una partita di calcio non risponde ad alcuna urgenza, può essere rinviata o spostata altrove. Non ha alcun senso. Il calcio è importante ma non imprescindibile, imprescindibile è la salute. Che senso ha tutto questo? Il Governo proibisce l'arrivo di aerei dall'Italia, il Governo italiano ha sospeso la Serie A e io mi devo buttare nel fuoco?".