IL COMMENTO

Serie A, playoff scudetto unica soluzione (se ci va bene)

I tempi del coronavirus non si preannunciano brevi: difficile lo slittamento del campionato. Quindi rimane una sola ipotesi...

© Getty Images

Il mondo del calcio, ancora più arretrato dell’Italia intera, non ha ancora compreso pienamente la drammaticità della situazione coronavirus. Per finire il campionato, la FIGC ha approntato tre scenari: non assegnazione dello scudetto, slittamento del campionato con chiusura a giugno con “slittamento” degli Europei, playoff scudetto.

Per capire dove si andrà ragionevolmente a parare bisogna avere chiara la situazione. Riavvolgiamo il nastro. Il 19 gennaio viene diffusa dalla Cina la notizia dell’esistenza del virus. In meno di due mesi l’epidemia si diffonde in mezzo mondo, con l’Italia che risulta il paese più colpito dopo Pechino. Al di là delle cause mediche e delle responsabilità politiche che hanno reso così grave la nostra situazione la domanda è una sola: come potranno continuare tutte le attività, comprese quelle sportive?  

La verità è che nel mondo c’è una drammatica pandemia. Parliamo di “un'epidemia con tendenza a diffondersi rapidamente attraverso vastissimi territori o continenti”. Per la verità l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) non ha ancora proclamato la pandemia nonostante bastino due parametri già ampiamente superati: 2500 morti in un Paese e almeno venti in un secondo. Tra le ragioni di questa scelta sembrerebbero esserci anche interessi finanziari.

Senza voler essere complottisti bisogna prendere atto che esistono sul mercato finanziario i cosiddetti Pandemic Bonds creati per affrontare le emergenze epidemiologiche. Questi bonds sono molto redditizi (pagano tra il 7 e il 12% di interessi) fino a quando non scoppia una pandemia. In quel caso l’investitore perde tutto il capitale. Nello specifico questi bonds scadranno a partire da aprile e questa sarebbe una delle ragioni per cui l’annuncio pandemia continua a slittare.

Detto questo è verosimile che il virus acquisti forza, sul modello statistico di quanto avvenuto in Cina (e in Italia) un po’ in tutto il mondo. Per questo, ad oggi, appare difficile prevedere la ripresa dei campionati, così come la prosecuzione delle Coppe Europee. Alla luce di questa basica previsione è francamente azzardato pensare a un ritorno in campo delle nostre squadre tra venti giorni. Se la Cina sembra aver risolto la crisi  (con metodi che noi non pensiamo neppure lontanamente di applicare) in circa due mesi, i tempi europei potrebbero essere molto più lunghi.

Secondo gli studi più ottimistici tra aprile e maggio la curva di contagio potrebbe calare significativamente e permettere una parziale ripresa dell’attività agonistica in Italia. Questi tempi sarebbero troppo brevi per lo svolgimento delle 12 giornate restanti di campionato.

Poche settimane potrebbero, invece, bastare per i playoff scudetto. Magari limitati alle prime quattro squadre dell’attuale classifica: Juve, Lazio, Inter, Atalanta. Gli scontri diretti sarebbero una soluzione estrema e senza precedenti (come del resto quella che sta vivendo l’Italia) che in un paio di settimane potrebbe portare all’assegnazione dello scudetto 2020. Sarebbe il male minore e vorrebbe dire che ci è andata bene. 

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