La sottovalutazione dell'emergenza coronavirus in Inghilterra (evidenziata dalle parole del primo ministro Boris Johnson che tanto hanno fatto discutere) è un tema che continua a far discutere anche nel mondo dello sport. Tante le denunce, compresa quella di Carlo Ancelotti: ora al coro si unisce anche Pepe Reina, il portiere spagnolo ex Napoli e Milan, adesso all'Aston Villa. In una intervista al quotidiano sportivo Marca, Reina ha infatti stigmatizzato il comportamento delle autorità inglesi, non solo per la decisione tardiva di sospendere i campionati fino al 4 aprile: "Era da pazzi continuare a giocare. Dobbiamo tutti prendere seriamente questa situazione, gli altri Paesi più contagiati hanno già preso misure radicali e noi dobbiamo fare lo stesso. L'Inghilterra non può chiudere gli occhi e fare finta di niente".
"Qui in Inghilterra - ha raccontato Reina - hanno raccomandato di essere prudenti e di restare a casa. Io non ho il problema di tenermi allenato a casa - ha sottolineato polemicamente - perché ci riposiamo solo il fine settimana ma da lunedì ci alleniamo. Solo alle squadre che hanno avuto casi di contagio hanno imposto la quarantena e l'isolamento. Noi continueremo ad allenarci normalmente da questo lunedì. La salute di tutti è molto più importanti di qualsiasi sport. Ci sono delle priorità nella vita che vanno tenute chiare - ha concluso - e il calcio è solo un divertimento per la gente. I campionati devono riprendere quando tutto sarà finito e la cosa più logica da fare è rimandare gli Europei al prossimo anno".