"È un incubo". Il portiere del Milan Asmir Begovic descrive così l'atmosfera di Milano in emergenza coronavirus. “Le strade sono deserte. L'unica cosa aperta sono i supermercati. Puoi prendere un po 'di cibo e poi tornare subito a casa tua. È pazzesco - ha raccontato sulle pagine del 'Mirror' il bosniaco, arrivato in rossonero a gennaio in prestito fino a fine stagione dal Bournemouth - La gente ha detto che è come una scena di un film ed è così. Non ho mai visto niente del genere prima d'ora. E non sono sicuro che la gente sappia quanto sia brutto qui".
E ancora: "È devastante e straziante per la gente. Sembra un incubo e puoi solo sperare che tutto torni alla normalità il più presto possibile. È successo tutto così in fretta... - ha raccontato al giornale inglese Begovic, che ha esordito in rossonero il 22 febbraio a Firenze e poi titolare contro il Genoa in un San Siro a porte chiuse - Questa settimana è stato raggiunto l'apice. Siamo passati dal giocare normalmente a giocare a porte chiuse e poi a non giocare del tutto. Giocare senza tifosi non è stata una bella esperienza, Non ci stiamo allenando adesso e non lo faremo fino al 23 ma le cose potrebbero cambiare. Nel Milan non è stato trovato nessun giocatore positivo ma ci hanno rimandato a casa. È stata una decisione che il club ha dovuto prendere e noi ci siamo adeguati. Lo sport è importante soprattutto in questi momenti e può riportare gioia alla gente".