Innanzitutto Euro 2020. La richiesta, per tutti, era quella di farlo slittare al 2021, in modo da creare nel calendario lo spazio necessario per concludere i campionati nella maniera più regolare possibile. Dopo di che serve e servirà ingegnarsi, perché lo spazio per arrivare in fondo alla stagione resta molto ristretto e le gare che mancano - in Italia ma anche all'estero - sono ancora molte. Detto che l'emergenza coronavirus e i suoi effetti non possono ancora essere delineati in maniera precisa - in pratica non si può prevedere quando finirà e quando il rischio contagio sarà superato -, la Lega Serie A ha già provato a ipotizzare delle date buone per ripartire. Date, appunto, a seconda di quello che accadrà.
Cominciamo con il dire che la Uefa spinge affinché si torni in campo il 21-22 aprile. Questa ipotesi è considerata da scartare dalle federazioni, sostenute tra l'altro dai medici che la sconsigliano vivamente. In ogni caso, a oggi, l'obiettivo è quello di far ripartire le coppe il 13 (sicuramente a porte chiuse) in modo da liberare il calendario almeno di uno slot.
Facendo i conti della serva e limitandoci alla Serie A, ci sono ancora da giocare 12 partite di campionato, i recuperi (per chi li ha), e tre partite di Coppa Italia (il ritorno delle semifinali e la finale). Cercando di essere ottimisti le date per ripartire sono il 2, il 9 o il 16 maggio. Nel primo caso si riuscirebbe a chiudere la stagione il 28 giugno come chiesto dalla Uefa, negli altri due, più probabili a oggi, si sforerebbe luglio (il 5 o il 12). In ogni caso si tratterebbe e si tratterà di calendari affollati con 4 turni infrasettimanali sicuri più le coppe per le italiane ancora in corsa.
La Coppa Italia finirebbe al 20-21 maggio per le semifinali e al 18 giugno per la finale. L'Europa League, ma questo è già stato deciso, si concluderà il 24 giugno e la Champions il 27. Tutto in un fiato. Sperando che ripartire sia davvero possibile.