Anche gli Stati Uniti si trovano a fronteggiare la crisi sanitaria della diffusione del coronavirus e le preoccupazioni sono quelle che purtroppo conosciamo bene. Per prevenire la carenza di macchinari sanitari specifici a causa del possibile elevato numero di pazienti in terapia intensiva, le case automobilistiche, in queste ore obbligate a interrompere molte delle attività produttive, si dicono pronte a fare la loro parte per offrire i propri servizi allo Stato.
Ieri, il CEO di General Motors, Mary Barra, ha offerto spazi inutilizzati nelle sue fabbriche per produrre qualsiasi cosa sia necessaria. Poco dopo è stato il turno di Elon Musk, che ha dichiarato che Tesla sarebbe pronta a realizzare ventilatori e altri macchinari in caso di necessità.
Simile la reazione in altre parti del mondo, come nel Regno Unito, in cui il Governo ha espressamente chiesto aiuto al settore automotive. Per ora hanno risposto Ford, Jaguar e Toyota.