Martin Semmens, amministratore delegato di Southampton, ha suggerito, in un'intervista a BBC Radio Solent, che le partite della Premier League potrebbero essere trasmesse in televisione ogni giorno mentre le persone sono ancora confinate nelle loro case a causa dell'epidemia di coronavirus.
Il dirigente dei Saints ha affermato che il ritorno della massima serie - attualmente sospesa fino almeno al 30 aprile - sarebbe "un segnale che il paese sta tornando alla normalità", ma non dovrebbe avvenire prima che tutti siano al sicuro. "Se tutti sono al sicuro e noi non dobbiamo ricorrere alla risorse del servizio sanitario nazionale e della polizia - ha spiegato Semmens -, il governo dovrebbe permetterci di tornare a giocare perché siamo una forma di intrattenimento importante. Se le persone saranno costrette a casa per un altro mese e il calcio della Premier League verrà trasmesso in TV ogni giorno, non può che essere una buona cosa. Non perché siamo più essenziali del servizio sanitario, ma perché possiamo offrire alle persone intrattenimento e dimostrare che stiamo combattendo".
Semmens ha aggiunto che le squadre sperano comunque di concludere la stagione per la fine di giugno o al massimo per meta' luglio, ma nessuno sa comunque quando si potrà tornare a giocare.
Alcuni giocatori andranno a fine contratto il 30 giugno, ma l'ad del Southampton ritiene che i giocatori potrebbero essere convinti a rimanere più a lungo se il campionato dovesse protrarsi oltre. "Speriamo di finire il campionato entro la fine di giugno. Se si supera quella data, ci saranno sfide legali. Se dovessimo andare avanti a giocare fino al 15 luglio e saremo costretti a prolungare il contratto di un giocatore di due settimane, convincere un giocatore a giocare altre due settimane di calcio e pagarlo bene per farlo non credo che sarà una sfida sostanziale. La sfida è assicurarsi che non abbiamo un effetto a catena sulle altre stagioni e compromettere il calcio per gli anni a venire".