Il presidente della Federnuoto Paolo Barelli non è sorpreso dalla decisione del Cio di rinviare le Olimpiadi di Tokyo 2020. "Meglio tardi che mai. Trovo che la decisione di rinviare le Olimpiadi sia scontata", ha spiegato. "Da settimane ribadisco che gran parte del mondo sportivo non sarebbe potuta andare a Tokyo a luglio per partecipare ai Giochi – ha continuato Barelli - Era intuibile il pensiero di atleti, tecnici e dirigenti e le più importanti federazioni sportive, molti comitati olimpici e molti governi, si erano già espressi in tal senso nei giorni scorsi".
Per il numero uno della Federnuoto non era più possibile temporeggiare sui Giochi. "Aspettare giugno, o comunque un ulteriore mese, per sciogliere le ultime riserve era fuori luogo e il CIO ha capito, seppur tardivamente, che sarebbe stato un suicidio di immagine continuare a rimandare la decisione - ha precisato Barelli -. Ora aspettiamo la collocazione della manifestazione nel 2021 per calibrare la stagione che deve ancora finire, coronavirus permettendo, e la prossima in arrivo: sarà fondamentale conoscere le date delle Olimpiadi versione 2021 e quelle dei Campionati Mondiali in programma a Fukuoka".
Il rinvio delle Olimpiadi e l'inevitabile modifica dei calendari internazionali interessa Barelli anche come presidente della Ligue Europeenne de Natation. "La LEN ha rinviato i campionati europei delle discipline acquatiche 2020, che si sarebbero dovuti svolgere a Budapest dal 24 maggio al 7 giugno, alle nuove date 17-30 agosto, ma sarà possibile confermarlo solo a fine maggio o all'inizio di giugno con l'auspicio che l'Europa abbia superato la tragica pandemia - ha spiegato -. Il bureau, insieme a comitato organizzatore e alle autorità ungheresi, valuterà anche le conseguenze sui calendari internazionali dello spostamento delle Olimpiadi e di quanto verrà deciso per i Campionati del Mondo, attualmente in programma a Fukuoka dal 16 luglio al 1° agosto 2021. Un bel problema!".
Un problema che, per ora, preoccupa meno Barelli. Al momento, infatti, il presidente della Federnuoto è più preoccupato per l'impatto dell'emergenza su società e impianti. "Molte società e molti impianti sportivi saranno spazzati via dalla pandemia e dalla crisi economica in atto – ha spiegato -. Non riapriranno in molti alla fine di questa emergenza". "Ho più volte detto che lo sport in Italia si può praticare solo grazie alle associazioni e alle società sportive dilettantistiche e spero che siano loro attribuite le attenzioni e le risorse necessarie per permettere di continuare a servire il Paese", ha concluso Barelli.