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Materazzi svela: "Ecco cos'ho detto a Zidane"

Il campione del mondo in diretta Instagram insieme a Cannavaro: "Non pensavo mai potesse arrivare a tutto questo, la mia fortuna è che non ho reagito"

In questo momento in cui il calcio mondiale è fermo, molti tifosi vivono di ricordi e per i quelli italiani non ci sono ricordi più dolci di quelli dell'estate del 2006. A riportare tutti alla notte di Berlino ci hanno pensato Marco Materazzi e Fabio Cannavaro, grandi protagonisti della cavalcata della squadra di Lippi conclusa con la vittoria sulla Francia favorita anche dall'espulsione di Zinedine Zidane: "È andata così, io gli ho detto: 'Non voglio la tua maglia, preferisco *** a ***- ha raccontato l'ex difensore dell'Inter ricordando la celebre testata del francese - Non pensavo mai potesse arrivare a tutto questo, la mia fortuna è che non me ne sono reso conto, altrimenti conoscendomi avrei reagito e sarei stato espulso anche io".

"Se poi più avanti mi sono rivisto con lui? No, no. Mezza volta per sbaglio, ma non è un problema. Anzi, io gli faccio solo i complimenti per quello che ha fatto poi da allenatore. In un ipotetico Italia-Francia Legends io non gioco, al massimo faccio l’allenatore, altrimenti poi vola il sangue!". Quella notte poi Materazzi festeggiò in mondovisione con un particolare cappello tricolore: "L’ho rubato a un tifoso, io per scaramanzia non mi ero portato niente. Sapevamo che dovevamo andare lì e vincere, non bisognava pensare ad altro (ride, ndr)".

Poi un commento sul calcio di oggi, che secondo Materazzi è molto diverso da quello dei suoi tempi: "Oggi la velocità è clamorosa, rispetto al passato. Io penso che l’unico che potrebbe giocare oggi è Ronaldo il Fenomeno. Nessun altro, troppo lenti rispetto a quelli di ora. Anche mio figlio fa delle cose con il pallone che io non sarei stato in grado di fare - ammette prima di lanciare una 'sfida' ai suoi ex compagni - Propongo una cosa: ogni componente della Nazionale 2006 mette in vendita una sua maglia autografata, e vince chi guadagna di più. L’ultimo che arriva, poi, paga la cena a tutti. A tutti gli interisti che ci seguono: metterò in palio una maglia autografata del centenario, e sappiate che non mi piace perdere!".