Anche Max Biaggi non ci sta. L'ambasciatore Aprilia, dopo la dura presa di posizione della casa di Noale, si scaglia contro la sentenza che ha condannato Andrea Iannone a una squalifica di 18 mesi: "C'é la consapevolezza che l'assunzione (del clorenbuterolo, ndr) non è stata intenzionale, però Andrea è stato punito lo stesso. Mi sembra un controsenso, non una cosa chiara - ha detto l'ex pilota ai microfoni di Sky Sport - È stato assolto virtualmente, però condannato praticamente. Non credo finirà così. Bisogna fare chiarezza, magari ricorrendo al Tas. Se non c'è stata volontarietà perché condannarlo?".
Biaggi ha sottolineato anche l'impatto emotivo che questo tipo di sentenza può avere su un pilota, al di là del fatto che in questo momento la stagione motoristica sia ferma per la pandemia di Covid-19: "Per qualsiasi atleta che riceve una sentenza del genere non è solo spiacevole ma è demotivante, ti butta giù, ti toglie la voglia di fare tutto. Un atleta vive la sua preparazione ogni giorno, mattoncino dopo mattoncino, cerca di mantenere la condizione fisica. Questa cosa invece butterebbe giù chiunque, è difficile mettersi nei suoi panni".
Il due volte campione del mondo Superbike ha ribadito la vicinanza a Iannone di tutto il team Aprilia: "Mi auguro che Andrea sia più forte di questo e cerchi di superarlo alla grande. Noi come Aprilia gli siamo vicino, speriamo si risolva al meglio".