Ronaldinho, primo mese in carcere: la pandemia allunga i tempi della giustizia
Da inizio marzo l'ex fantasista brasiliano è dietro le sbarre in Paraguay e non sembra poter uscire a breve
Ronaldinho è ormai in carcere da un mese e la luce in fondo al tunnel sembra ancora lontana. L'ex fuoriclasse di Barcellona e Milan è stato arrestato il 4 marzo ad Asuncion, in Paraguay, con l'accusa di possesso di passaporto falso. Rilasciato in un primo momento, è poi tornato dietro le sbarre il 6, dove tuttora si trova insieme al fratello, Roberto De Assis. Sulla vicenda restano ancora parecchie ombre, ma quel che è certo è che le cose potrebbero andare per le lunghe: il tribunale ha infatti negato la sua richiesta dei domiciliari motivandola con il "pericolo di fuga" e la pandemia di Covid-19 sta ulteriormente allungando i tempi della giustizia.
La figura chiave della misteriosa vicenda resta l'imprenditrice Dalia Lopez, che ha organizzato il viaggio dei due fratelli in Paraguay procurando loro i passaporti poi risultati falsi e che al momento sarebbe latitante in Brasile. Il rischio è che, finché non verrà rintracciata. Ronaldinho e suo fratello siano costretti a rimanere in prigione, considerando che in Paraguay il regime di detenzione preventiva può arrivare fino a 6 mesi.
L'ex giocatore del River Plate e della nazionale paraguayana Nelson Cuevas, che è stato a trovarlo in carcere, ha dichiarato qualche giorno fa che Dinho non sta bene, che è triste e che si sente una vittima. Successivamente è circolato il video in cui l'ex stella del Brasile giocava a footvolley, in una sfida con due condannati per omicidio e rapina, un momento di apparente serenità in una situazione certamente difficile.
Gli ultimi aggiornamenti arrivano da un video che ha cominciato a girare sui social: Dinho si trova insieme a un compagno di carcere (che simpaticamente chiama "il mio attaccante") e dichiara di stare bene, mandando un saluto alla famiglia dell'uomo e assicurando loro che presto usciranno. Una star dello sport mondiale insieme a un suo fan, in un contesto impensabile fino a un mese fa. In attesa di quelle buone notizie dal fronte giudiziario che al momento non appaiono all'orizzonte.