Nei piani del calcio italiano sono tre le date ipotizzate per far ripartire i campionati 2019/20, tutte basate sulla previsione che la pandemia dia tregua all'Italia nelle prossime tre settimane: 24 maggio, 31 maggio o 7 giugno. Adriano Galliani però vota per una quarta opzione: "Finire la stagione ad ogni costo ma senza fretta. Giocando anche in estate o ricominciando a settembre. Il prossimo campionato poi potrebbe iniziare a febbraio seguendo l'anno solare".
La proposta ricalca quella di Rivere, presidente del Nizza, e avrebbe diversi vantaggi. "Innanzitutto giocando di sera d'estate sarà bello vedere partite più che in altri mesi, penso a certe serate di Coppa Italia a gennaio, soprattutto al Nord - le parole dell'ad del Monza a La Gazzetta dello Sport -. E poi seguiremmo la calendarizzazione dei Mondiali 2022, si potrebbe fare lo stesso anche per Europeo e Coppa America 2021. Poi dopo il 2022 magari si tornerà all'antico ma sono certo che ci convinceremmo che questa nuova sia una buona soluzione".
Inoltre si avrebbero meno rischi legati al coronavirus: "Non si può non tornare a giocare ma non capisco l'insistenza di partire presto e cominciare il campionato 2020/21 a settembre quando magari qui o altrove ci sarà ancora la pandemia". Galliani comunque pone un paletto: "I campionati devono chiudersi sul campo: è la legge dello sport e il sistema va salvato. Se non finisce il campionato, il calcio esplode".
Sul taglio stipendi: "Un club non può tagliare più di quel che ha perso ma neanche meno. Se ho perso il 3% ti tolgo il 3%, se ho perso il 14% ti tolgo il 14%: i calciatori devono capirlo".