La Serie A, così come gli altri campionati europei, è alle prese con le conseguenze della pandemia coronavirus. Mentre si discute dell'eventuale ripresa della stagione, che da ultimo decreto del governo dovrebbe ripartire tra un mese e mezzo, sono tanti i temi da trattare: dal taglio degli stipendi, ai calendari da intersecare alla perfezione, fino alle limitazioni per i tifosi. Già, perché nel caos in cui sta navigando il nostro calcio, sembra esserci almeno una (quasi) certezza: la partite di Serie A si giocheranno a porte chiuse almeno fino a Natale.
Il pericolo coronavirus sarà ancora piuttosto forte anche tra un mese e mezzo, dunque al momento appare difficile ipotizzare una riapertura al pubblico prima delle festività natalizie. L’idea della Lega di A sarebbe quella di far giocare ogni partita nello stadio designato, ma senza pubblico, come accaduto nelle ultimissime gare disputate prima dello stop. Ma c’è anche l'ipotesi di giocare alcune sfide in campo neutro: se a maggio infatti resteranno vive alcune zone rosse (per esempio la Lombardia) è probabile che i match previsti in quelle aree possano essere spostati in altri campi, chiaramente sempre a porte chiuse.
Il massimo campionato, dunque, dovrebbe andare avanti senza pubblico almeno fino alla fine dell’anno solare, con i singoli club che dovranno fare i conti anche con i mancati introiti dovuti dai biglietti e dagli abbonamenti. Per dare un'idea della gravità delle perdite, si stima, soltanto per gli ultimi 12 turni e i 4 recuperi della stagione in corso, una perdita secca tra i 75 ed i 95 milioni di euro in termini di 'botteghino'. A questi poi andrebbero aggiunte le perdite dei primi mesi della stagione successiva. Nel 2021, forse, tutto potrà tornare alla normalità.