Dallo scorso 9 marzo, quando ha lasciato Torino col permesso della Juventus, Cristiano Ronaldo è tornato nella sua Madeira, dove sta seguendo un programma di allenamento personalizzato. Gli allenamenti dell'asso portoghese sul campo con la sua vecchia squadra hanno scatenato diverse polemiche in Portogallo, ma a in difesa di CR7 è sceso in campo Rui Antonio Macedo Alves, presidente del Nacional Madeira, che ha rivelato: "È super motivato".
“Cristiano ci ha chiamato e noi siamo stati ben felici di dargli questa possibilità - ha detto Rui Alves a Tuttosport - Abbiamo rispettato le regole e i protocolli sanitari di Madeira legati al Covid-19, a partire dal rispetto delle distanze di sicurezza. Cris è stato un nostro ragazzo e adesso è il miglior esempio possibile per l’Accademia del Nacional. È un modello per tutto il mondo. È un super professionista e ha qualità umane notevoli. È l’orgoglio della nostra società, di tutti noi. Il calciatore più forte della storia è nato sulla nostra piccola isola”.
E infatti fu proprio il Nacional Madeira che a 10 anni accolse il numero 7 della Juve e gli fece muovere i primi passi: “Quando Cristiano arrivò nel nostro settore giovanile aveva 10 anni e alla sua prima società, l’Andorinha, in cambio demmo palloni e mute di maglie. Nel 1997 sono stato io il presidente che ha firmato il suo passaggio allo Sporting Lisbona. All’epoca era già bravissimo ma era impossibile immaginare che sarebbe potuto diventare il giocatore più forte della storia”.
Rui Alves ha parlato poi degli allenamenti di Ronaldo: “Non credo tutti i giorni. A volte viene al mattino, altre al pomeriggio. Dipende dai suoi programmi di allenamento. L’ho trovato super motivato e determinato. L’aria di Madeira gli avrà trasmesso ancora più energia positiva. Si sta allenando al massimo. Non vede l’ora che l’emergenza sanitaria finisca. Per il bene del mondo e della gente, prima di tutto, e poi perché ha anche una grande voglia di tornare a giocare”.
Ad aiutare il portoghese anche un ragazzo delle giovanili del Nacional: “Fa un po’ di scatti, prova i suoi skills, i suoi tocchi di palla. E poi calcia in porta. Con un portiere vero, il nostro Filipe dell’Under 19. Il ragazzo è emozionato ed eccitato a confrontarsi con Cristiano”.
Infine lo stadio, che come vorrebbe fare lo Sporting Lisbona, anche il Nacional potrebbe intitolare a Cristiano Ronaldo: "Forse sì, vedremo. Intanto già la nostra Accademia porta il suo nome e anche l’aeroporto di Madeira”.