La pandemia di coronavirus ha fermato il calcio e da settimane si sta discutendo sull'opportunità o meno di concludere la stagione. La Fiorentina è tra le società che ha vissuto sulla propria pelle gli effetti del coronavirus, con tre giocatori contagiati e diverse persone dello staff. Anche capitan Pezzella ci è passato: "Sono stato contagiato all'interno del club - ha raccontato -, non c'è altro modo". Ora il peggio è passato, ma resta la paura: "Non ci sono certezze sul fatto che quando sei contagiato non puoi tornare a contrarre il virus. Prima di tornare in campo ci metterebbero a disposizione alcuni test".
Il difensore viola ha raccontato anche la sua situazione durante la quarantena: "Qui in Italia hanno fermato il campionato quando ormai la situazione del virus era già abbastanza avanzata - ha spiegato Pezzella a Continental Radio -, la Fiorentina ci ha spiegato da subito che era una cosa grave e dovevamo stare attenti. Quando mi hanno detto che ero positivo, mi sono fatto mille domande. Ho avuto la febbre, ero debilitato, non sapevo se diventasse grave o meno. Per fortuna i sintomi sono andati riducendosi giorno dopo giorno, ho potuto riprendere una vita normale in casa. Ma finché non ti dicono che sei negativo, hai la paura che possano tornare i sintomi".
Un contagio avvenuto all'interno del club: "Non sono mai andato in supermercati o altri posti pubblici perché per settimane avevo evitato luoghi del genere; rendetevi conto, vivevo allenandomi e andando a casa, quindi mi sono contagiato lavorando con la squadra tra hotel, treni e altro. Siamo stati contagiati in tre nella squadra, in più c’erano altre cinque persone nella Fiorentina".
Ora ci si interroga sulla ripresa del campionato: "Servono altri esami, bisogna stare attenti; prima di tornare in campo ci metterebbero a disposizione alcuni test".