TENNIS

Atp Finals a Torino, Appendino: "Grande occasione di rilancio dopo il Covid"

"Sarà una straordinaria vetrina internazionale per la città e per tutta l'Italia"

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"Le Atp finals di tennis, che Torino ospiterà a partire dal 2021, saranno una straordinaria vetrina internazionale per la città e per tutta l'Italia". Lo ha dichiarato la sindaca Chiara Appendino commentando l'approvazione del Dl Olimpiadi che riguarda anche la sfida tra i migliori otto tennisti del mondo. "Pensando anche alla programmazione della fase di ripresa al termine del duro periodo e la crisi conseguente dell'emergenza Covid-19, assume oggi un valore ancora maggiore e un'importanza strategica per il rilancio del territorio", ha aggiunto. 

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"Il decreto legge approvato oggi alla Camera rappresenta un passo atteso e importante lungo la strada che ci porta alla preparazione - a cui stiamo già lavorando da mesi agli aspetti organizzativi, gestionali e promozionali - delle ATP Finals di tennis che Torino, a partire dal 2021, ospiterà per un quinquennio", ha aggiunto il primo cittadino di Torino. "La sfida tra i migliori otto tennisti del mondo è un evento sportivo di prestigio e di grande visibilità - ha ribadito -, che porterà con sè forti ricadute economiche e di immagine sia per la nostra città, sia per l'intero Paese".

FOGNINI: "TENNIS SOLO QUANDO MI SENTIRO' SICURO"
E mentre la sindaca Appendino è già proiettata al 2021, Fabio Fognini resta ben ancorato al presente e all'emergenza coronavirus. "Il tennis mi manca, è più di un mese che non gioco - ha spiegato il tennista ligure -. La sospensione durerà fino al 7 giugno? Lo spero, ma la vedo molto molto grigia". "Capisco che si parli solo di calcio e gli altri sport vengano un po' messi da parte, però forse in questo momento è un bene che il mio sport sia un po' messo da parte, per le tragedie che continuano ad accadere - ha aggiunto -. Il mio pensiero e che si ricominci a giocare quando tutto sarà finito". Quindi anche se si ricominciasse, Fognini se non si sentisse sicuro non parteciperebbe? "Sicuramente no. Lo faccio perché ho una famiglia, non sono più solo, ho più preoccupazione per loro che per me", ha spiegato il campione azzurro.