La ripartenza del campionato di Serie A potrebbe avvenire negli impianti sportivi del centro-sud. È un'idea che sta prendendo corpo e di cui si sta discutendo, come ha confermato Walter Ricciardi dell'OMS, consigliere del ministro Roberto Speranza: "C'è un discorso geografico: l'Italia non e' tutta uguale a livello di contagi - ha detto a Radio Punto Nuovo - Al centro-sud non c'e' stata quell'esplosione terribile del Nord. Differenziare le aree per livello di rischio è giusto, stiamo proponendo di giocare al centro-sud, non ha senso vietare attivita' dove ci sono zero casi come la Basilicata". La proposta trova una sponda nell'Associazione Italiana Calciatori: "D'accordo a giocare al Centro-Sud? È quello che diciamo da qualche settimana - ha detto il vicepresidente Calcagno - Però ci affidiamo totalmente a chi si occupa di queste cose e come sistema sportivo dobbiamo capire se le indicazioni che ci danno sono applicabili al nostro mondo".
Ricciardi ha fatto il punto della situazione: "Dobbiamo valutare lo scenario in due settimane. Le cose stanno andando molto meglio in molte regioni italiane, ma non in tutte. In Lombardia c'è ancora uno scenario preoccupante, non si può dare un'indicazione generica per tutti. Ad inizio Maggio potremo dare dei suggerimenti guardando la situazione. Questo virus continuerà a circolare fino a quando non si troverà un vaccino e così come colpisce i cittadini, anche i calciatori e lo staff: bisogna tutelare tutti".
Le valutazioni, anche sul protocollo di ripresa sono dunque ancora in corso: "Ci sono squadre e squadre: non tutti possono permettersi i test e gli alloggi per tutti. È un impegno economico pesante. C'è sicuramente un minimo che viene richiesto a tutti: garantire la sicurezza. Come verrà modulato, poi, sarà una scelta "politica" da parte della Federazione. Il comitato tecnico-scientifico del Governo sta valutando quali sono le attività piu' pericolose: la piu' pericolosa di tutte è il dentista, l'odontoiatra. Non c'è dubbio che l'allenamento o il gioco di squadra che prevede contatto fisico tra atleti va considerato piuttosto pericoloso".
L'AIC, dal canto suo, non può che affidarsi all'opinione degli esperti: "Non si tratta di non volersi prendere responsabilità, ma noi non abbiamo competenze, ci sarà sempre qualcuno sopra di noi che ci dirà come e se poterlo fare - ha evidenziato Calcagno - Ci sarà sicuramente una prima fase di ritiro precampionato per fare gli esami, ma parliamo di bozze di protocolli, autorizzazioni...e rischiamo di fare i conti senza l'oste. Noi sicuramente ci faremo trovare pronti, ma bisogna comunque rispettare le norme".